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Nairobi is calling. Musica e Missione in Africa sulle note del battito del sole

Sono ancora in corso i festeggiamenti del nuovo anno quando un gruppo di perfetti sconosciuti si prepara a partire per una nuova missione, destinazione: Kenya, precisamente Nairobi. E quando l’Africa chiama il Centro Missionario dei Frati Minori di Puglia e Molise è sempre pronto a rispondere.

Il progetto ideato da fra Francesco Cicorella, ofm, e Suor Cecilia delle Clarisse Itineranti di Genova ha l’obiettivo di raccontare, attraverso la musica, la bellezza delle persone e le storie in mezzo a tante sofferenze e contraddizioni e di fare, quindi, Musica in missione. La musica diventa uno dei mezzi più potenti e significativi nel rappresentare i luoghi, i volti, le lacrime e i sorrisi, unendo persone e mondi vicini e lontani.

Non è la prima volta che si realizza un progetto simile; infatti, ogni anno ci si impegna nel produrre un videoclip musicale dove musicisti e tecnici occidentali incrociano le voci e i suoni delle terre di missione dove i francescani sono presenti. Dopo il successo di Waitin’on Sunny Day, quest’anno il brano scelto è The Sound of Sunshine di Michael Franti e Spearhead, così che a gennaio (c.a.) un gruppo di fonici, video maker e fotografi sono volati a Nairobi per la registrazione della cover e del rispettivo video. La produzione si è divisa in due fasi, la prima in Italia dove i musicisti hanno creato e suonato la base musicale e la seconda in collaborazione col talentuoso coro della Saint Paul University di Nairobi per la registrazione delle voci e del video. Le riprese di quest’ultimo, girato nella baraccopoli di Deep Sea, si sono rivelate un grande momento di unione e condivisione per gli addetti ai lavori ma anche per i ragazzi del coro che, pur essendo vicini, hanno conosciuto per la prima volta quella realtà. È così che la musica va oltre gli strumenti, le parole e le note e diventa un’occasione per conoscersi, confrontarsi e creare relazioni che potranno dare vita a nuove idee e progetti in un virtuoso effetto domino senza fine.

Quest’anno il progetto non si è limitato alla produzione del videoclip, che presto sarà pubblicato su tutte le piattaforme digitali, ma è stato costruito un vero e proprio Laboratorio del Suono. Grazie al supporto degli sponsor e alle numerose donazioni ricevute si è potuto allestire, all’interno dell’università di Nairobi, uno studio di produzione e registrazione musicale in cui sarà possibile continuare a creare tante nuove canzoni e non solo.

Credere ed investire nella musica, in qualsiasi parte del mondo, vuol dire far crescere passioni, contribuire allo sviluppo e alla condivisione di attività culturali, vuol dire tener vivo il fuoco della speranza e dei sogni.

Dietro ogni progetto ci sono persone vere, così come dietro questo articolo ci sono io che ho avuto la fortuna di prendere parte a questo progetto ed avere il piacere di raccontarlo e condividerlo. Sono partito senza fare e senza farmi troppe domande, lasciandomi sorprendere da tutto ciò che sarebbe successo. Sono partito perché ho sempre creduto nella musica come strumento universale di comunicazione, relazione e crescita capace di portarti a fare esperienze neanche lontanamente immaginate. Sicuramente mi porto a casa gli infiniti sorrisi, la semplicità e la dignità di chi vive con poco ma ha tutto da insegnarci. Sicuramente un viaggio come questo ha seminato qualcosa dentro di me che è difficile da esprimere a parole e che, forse, devo ancora scoprire. È stata una missione fuori dagli schemi in cui non abbiamo costruiti ponti, ospedali o scuole e di sicuro non abbiamo costruito nulla che si può vedere con gli occhi ma qualcosa che si può ascoltare e capire solo con il cuore. Ed infine, ho imparato camminando per le strade di Nairobi che il mio nome in swahili (lingua locale) significa ciao, quindi: Giambo.

Di Giambattista Ciarmoli

 

Nairobi is calling. Musica e Missione in Africa sulle note del battito del sole

Sono ancora in corso i festeggiamenti del nuovo anno quando un gruppo di perfetti sconosciuti si prepara a partire per una nuova missione, destinazione: Kenya, precisamente Nairobi. E quando l’Africa chiama il Centro Missionario dei Frati Minori di Puglia e Molise è sempre pronto a rispondere.

Il progetto ideato da fra Francesco Cicorella, ofm, e Suor Cecilia delle Clarisse Itineranti di Genova ha l’obiettivo di raccontare, attraverso la musica, la bellezza delle persone e le storie in mezzo a tante sofferenze e contraddizioni e di fare, quindi, Musica in missione. La musica diventa uno dei mezzi più potenti e significativi nel rappresentare i luoghi, i volti, le lacrime e i sorrisi, unendo persone e mondi vicini e lontani.

Non è la prima volta che si realizza un progetto simile; infatti, ogni anno ci si impegna nel produrre un videoclip musicale dove musicisti e tecnici occidentali incrociano le voci e i suoni delle terre di missione dove i francescani sono presenti. Dopo il successo di Waitin’on Sunny Day, quest’anno il brano scelto è The Sound of Sunshine di Michael Franti e Spearhead, così che a gennaio (c.a.) un gruppo di fonici, video maker e fotografi sono volati a Nairobi per la registrazione della cover e del rispettivo video. La produzione si è divisa in due fasi, la prima in Italia dove i musicisti hanno creato e suonato la base musicale e la seconda in collaborazione col talentuoso coro della Saint Paul University di Nairobi per la registrazione delle voci e del video. Le riprese di quest’ultimo, girato nella baraccopoli di Deep Sea, si sono rivelate un grande momento di unione e condivisione per gli addetti ai lavori ma anche per i ragazzi del coro che, pur essendo vicini, hanno conosciuto per la prima volta quella realtà. È così che la musica va oltre gli strumenti, le parole e le note e diventa un’occasione per conoscersi, confrontarsi e creare relazioni che potranno dare vita a nuove idee e progetti in un virtuoso effetto domino senza fine.

Quest’anno il progetto non si è limitato alla produzione del videoclip, che presto sarà pubblicato su tutte le piattaforme digitali, ma è stato costruito un vero e proprio Laboratorio del Suono. Grazie al supporto degli sponsor e alle numerose donazioni ricevute si è potuto allestire, all’interno dell’università di Nairobi, uno studio di produzione e registrazione musicale in cui sarà possibile continuare a creare tante nuove canzoni e non solo.

Credere ed investire nella musica, in qualsiasi parte del mondo, vuol dire far crescere passioni, contribuire allo sviluppo e alla condivisione di attività culturali, vuol dire tener vivo il fuoco della speranza e dei sogni.

Dietro ogni progetto ci sono persone vere, così come dietro questo articolo ci sono io che ho avuto la fortuna di prendere parte a questo progetto ed avere il piacere di raccontarlo e condividerlo. Sono partito senza fare e senza farmi troppe domande, lasciandomi sorprendere da tutto ciò che sarebbe successo. Sono partito perché ho sempre creduto nella musica come strumento universale di comunicazione, relazione e crescita capace di portarti a fare esperienze neanche lontanamente immaginate. Sicuramente mi porto a casa gli infiniti sorrisi, la semplicità e la dignità di chi vive con poco ma ha tutto da insegnarci. Sicuramente un viaggio come questo ha seminato qualcosa dentro di me che è difficile da esprimere a parole e che, forse, devo ancora scoprire. È stata una missione fuori dagli schemi in cui non abbiamo costruiti ponti, ospedali o scuole e di sicuro non abbiamo costruito nulla che si può vedere con gli occhi ma qualcosa che si può ascoltare e capire solo con il cuore. Ed infine, ho imparato camminando per le strade di Nairobi che il mio nome in swahili (lingua locale) significa ciao, quindi: Giambo.

Di Giambattista Ciarmoli

 

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