Azione Francescana

Mondo clariano

At-Tratti da Chiara

“Tutto quello che volete conoscere di Chiara d’Assisi”, così inizia una recensione del nuovo film su Chiara della regista Nicchiarelli, che racconta la storia di una giovane donna che lascia la sua ricca famiglia di origine per consacrarsi a Dio, dopo essere stata folgorata dall’esempio e dall’insegnamento di Francesco.

La vita di Chiara è sicuramente entusiasmante, idonea a suscitare emozioni da grande schermo, perché ci permette di riscoprire la radicalità di una scelta, la marginalità a fianco degli ultimi, il sogno della vita fraterna, l’energia del rinnovamento, l’attenzione contagiosa di un’innamorata e, infine, la fatica e l’impegno nella perseveranza di tutto ciò.

Ma anche decorando la sua essenza con tutti gli aggettivi più consoni alla santità ne conosceremmo veramente la realtà? Si può davvero riassumere la personalità di questa donna del Medioevo con la vista di alcune immagini o attraverso l’ascolto di alcune parole? Anche se provassimo a guardare Chiara da più prospettive, coglieremmo solo qualcosa del suo volto, che non ci potrebbe restituire una visione completa capace di disegnarne una definitività. Dobbiamo capacitarci del fatto che Chiara è un mistero in divenire, un frutto dello Spirito che illumina e cresce nei secoli e che, come tutto ciò che appartiene a Dio, non è circoscrivibile.

Nello stesso tempo, però, i santi sono per noi degli amici, compagni di viaggio per le nostre strade, esempi e segni luminosi nel cammino, improbabili a rimanere in una nicchia. Il rapporto che instauriamo con essi, ognuno nella propria modalità, ci permette di conoscerli e di attingere dal loro vissuto. È importante quindi, anche se non esaustivo, l’intreccio delle molteplici esperienze che ne facciamo; coglieremo così vari tratti capaci di abbozzarne un’identità, che ci sarà svelata in toto solo nell’eternità.

Prendiamo, allora, in considerazione tre modalità di approccio alla vita di Chiara che ci permettono di conoscerla un po’ di più e, così, sentirla vicina.

La prima la troviamo nell’ambito dell’arte. Non si potrebbero contare le opere, dai dipinti alle sculture, che hanno come soggetto la santa di Assisi per reinterpretare alcuni suoi tratti, attraverso i movimenti artistici legati a ogni epoca. Il ricordo più evidente, che è impresso nei nostri occhi, è forse legato alla simbologia. Chiara è rappresentata principalmente con un ostensorio, oppure con un libro, o un giglio, o un crocifisso. Gli ultimi tre elementi sono comuni a più sante che, come lei, hanno scritto una Regola, vissuto la verginità e desiderato con tutto il cuore conformarsi a Colui che ha dato la vita per noi. Singolare invece è la presenza dell’eucarestia che rimanda all’episodio in cui Chiara scacciò i saraceni semplicemente invocando la protezione di Gesù. Ogni immagine quindi rimanda ad un evento o ad una sua caratteristica, svelandoci il suo essere sorella e madre, vergine e sposa. Anche in un’opera d’arte visiva, quale un film, la scelta di comunicare un’idea o un messaggio tende a simulare un’esperienza. A questo aggiungiamo la carica di percezioni e sentimenti che creano un’atmosfera particolare, facendoci guardare, in questo caso la nostra protagonista, con un filtro personale che esige invece un senso critico. La trama che abbiamo spesso incontrato nelle varie rappresentazioni ci consegna una Chiara determinata e insieme delicata, molto legata a Francesco, desiderosa di vivere il Vangelo sine glossa, fonte di novità all’interno della società e della Chiesa.

La seconda via la troviamo nell’ambito della scrittura. Tanti libri e fiumi di pagine sono stati scritti su di lei, alcuni come lettura scientifica, altri come ricerca storica, parecchi con un taglio spirituale ed infine anche con uno sguardo laico colorato di rosa. Potremmo prendere in considerazione un vasto ventaglio di produzione letteraria, dalla Leggenda di Santa Chiara e il Processo di canonizzazione, scritti subito dopo la sua morte, alle più recenti biografie presenti nelle nostre librerie che, sottolineando alcuni particolari, ci offrono delle interessanti chiavi di lettura. A piedi nudi o con gamba tesa, tanti cercano di raccontare e rileggere il suo pagliericcio posato per terra, la pietra usata per cuscino, le mani occupate a filare, i digiuni estremi, la compagnia della malattia, le corse notturne alla cappella per la preghiera, la condivisione fraterna, il ritenere la povertà un privilegio. Per cercare più in profondità, bisognerà in ogni modo ricorrere allo scrigno che contiene il tesoro più grande: i suoi scritti. In essi cogliamo lo spirito della “divina ispirazione” maturato nella Forma di vita; la passione per Dio condivisa nell’amicizia con Agnese di Praga attraverso le sue Lettere; l’autenticità della ricerca ed esperienza spirituale che ci lascia nel suo Testamento, ed infine l’afflato della sua maternità che nella Benedizione che raggiunge il cammino di un’infinità di Sorelle lungo i secoli.

Ultimo tratto da conoscere è proprio il suo carisma racchiuso nella storia plurisecolare dell’Ordine delle Sorelle Povere. La nostra vita vuole somigliare a quella di Gesù sulle orme di Chiara, ricevendo in eredità quello stesso Spirito che ci rende a lei familiari.

Ogni “sì” al dono della vocazione sull’esempio della santa d’Assisi, ancora dopo ottocento anni, incarna quei pochi fondamenti alla luce del Vangelo: la vita in fraternità, nell’accoglienza della diversità di ciascuna sorella e di quanti bussano alla nostra porta; l’amore per la povertà, dalla sfumatura materiale fino al sine proprio del dono totale di sé; l’obbedienza alla Chiesa, tra confronto con la tradizione e ascolto dei segni dei tempi per rendere presente Dio, e infine, la complementarietà con i Frati minori, che ricalca la reciproca dedizione di Francesco e Chiara. Ogni sorella e ogni Monastero, in qualche modo, ne racconta e manifesta una sfumatura e un significato.

In qualsiasi modo cercheremo di incontrare Chiara, possiamo essere certi che sarà lì ad aspettarci, perché i giganti della fede vogliono aiutarci a fare delle nostre vite un capolavoro. Tutto di noi allora potrà specchiarsi nei mille tratti del volto di questa bellissima santa, per continuare a fondere l’umano e il divino nell’Amore per Dio e per l’uomo.

Di Sr. Alessandra Amata Lacasella OSC

At-Tratti da Chiara

“Tutto quello che volete conoscere di Chiara d’Assisi”, così inizia una recensione del nuovo film su Chiara della regista Nicchiarelli, che racconta la storia di una giovane donna che lascia la sua ricca famiglia di origine per consacrarsi a Dio, dopo essere stata folgorata dall’esempio e dall’insegnamento di Francesco.

La vita di Chiara è sicuramente entusiasmante, idonea a suscitare emozioni da grande schermo, perché ci permette di riscoprire la radicalità di una scelta, la marginalità a fianco degli ultimi, il sogno della vita fraterna, l’energia del rinnovamento, l’attenzione contagiosa di un’innamorata e, infine, la fatica e l’impegno nella perseveranza di tutto ciò.

Ma anche decorando la sua essenza con tutti gli aggettivi più consoni alla santità ne conosceremmo veramente la realtà? Si può davvero riassumere la personalità di questa donna del Medioevo con la vista di alcune immagini o attraverso l’ascolto di alcune parole? Anche se provassimo a guardare Chiara da più prospettive, coglieremmo solo qualcosa del suo volto, che non ci potrebbe restituire una visione completa capace di disegnarne una definitività. Dobbiamo capacitarci del fatto che Chiara è un mistero in divenire, un frutto dello Spirito che illumina e cresce nei secoli e che, come tutto ciò che appartiene a Dio, non è circoscrivibile.

Nello stesso tempo, però, i santi sono per noi degli amici, compagni di viaggio per le nostre strade, esempi e segni luminosi nel cammino, improbabili a rimanere in una nicchia. Il rapporto che instauriamo con essi, ognuno nella propria modalità, ci permette di conoscerli e di attingere dal loro vissuto. È importante quindi, anche se non esaustivo, l’intreccio delle molteplici esperienze che ne facciamo; coglieremo così vari tratti capaci di abbozzarne un’identità, che ci sarà svelata in toto solo nell’eternità.

Prendiamo, allora, in considerazione tre modalità di approccio alla vita di Chiara che ci permettono di conoscerla un po’ di più e, così, sentirla vicina.

La prima la troviamo nell’ambito dell’arte. Non si potrebbero contare le opere, dai dipinti alle sculture, che hanno come soggetto la santa di Assisi per reinterpretare alcuni suoi tratti, attraverso i movimenti artistici legati a ogni epoca. Il ricordo più evidente, che è impresso nei nostri occhi, è forse legato alla simbologia. Chiara è rappresentata principalmente con un ostensorio, oppure con un libro, o un giglio, o un crocifisso. Gli ultimi tre elementi sono comuni a più sante che, come lei, hanno scritto una Regola, vissuto la verginità e desiderato con tutto il cuore conformarsi a Colui che ha dato la vita per noi. Singolare invece è la presenza dell’eucarestia che rimanda all’episodio in cui Chiara scacciò i saraceni semplicemente invocando la protezione di Gesù. Ogni immagine quindi rimanda ad un evento o ad una sua caratteristica, svelandoci il suo essere sorella e madre, vergine e sposa. Anche in un’opera d’arte visiva, quale un film, la scelta di comunicare un’idea o un messaggio tende a simulare un’esperienza. A questo aggiungiamo la carica di percezioni e sentimenti che creano un’atmosfera particolare, facendoci guardare, in questo caso la nostra protagonista, con un filtro personale che esige invece un senso critico. La trama che abbiamo spesso incontrato nelle varie rappresentazioni ci consegna una Chiara determinata e insieme delicata, molto legata a Francesco, desiderosa di vivere il Vangelo sine glossa, fonte di novità all’interno della società e della Chiesa.

La seconda via la troviamo nell’ambito della scrittura. Tanti libri e fiumi di pagine sono stati scritti su di lei, alcuni come lettura scientifica, altri come ricerca storica, parecchi con un taglio spirituale ed infine anche con uno sguardo laico colorato di rosa. Potremmo prendere in considerazione un vasto ventaglio di produzione letteraria, dalla Leggenda di Santa Chiara e il Processo di canonizzazione, scritti subito dopo la sua morte, alle più recenti biografie presenti nelle nostre librerie che, sottolineando alcuni particolari, ci offrono delle interessanti chiavi di lettura. A piedi nudi o con gamba tesa, tanti cercano di raccontare e rileggere il suo pagliericcio posato per terra, la pietra usata per cuscino, le mani occupate a filare, i digiuni estremi, la compagnia della malattia, le corse notturne alla cappella per la preghiera, la condivisione fraterna, il ritenere la povertà un privilegio. Per cercare più in profondità, bisognerà in ogni modo ricorrere allo scrigno che contiene il tesoro più grande: i suoi scritti. In essi cogliamo lo spirito della “divina ispirazione” maturato nella Forma di vita; la passione per Dio condivisa nell’amicizia con Agnese di Praga attraverso le sue Lettere; l’autenticità della ricerca ed esperienza spirituale che ci lascia nel suo Testamento, ed infine l’afflato della sua maternità che nella Benedizione che raggiunge il cammino di un’infinità di Sorelle lungo i secoli.

Ultimo tratto da conoscere è proprio il suo carisma racchiuso nella storia plurisecolare dell’Ordine delle Sorelle Povere. La nostra vita vuole somigliare a quella di Gesù sulle orme di Chiara, ricevendo in eredità quello stesso Spirito che ci rende a lei familiari.

Ogni “sì” al dono della vocazione sull’esempio della santa d’Assisi, ancora dopo ottocento anni, incarna quei pochi fondamenti alla luce del Vangelo: la vita in fraternità, nell’accoglienza della diversità di ciascuna sorella e di quanti bussano alla nostra porta; l’amore per la povertà, dalla sfumatura materiale fino al sine proprio del dono totale di sé; l’obbedienza alla Chiesa, tra confronto con la tradizione e ascolto dei segni dei tempi per rendere presente Dio, e infine, la complementarietà con i Frati minori, che ricalca la reciproca dedizione di Francesco e Chiara. Ogni sorella e ogni Monastero, in qualche modo, ne racconta e manifesta una sfumatura e un significato.

In qualsiasi modo cercheremo di incontrare Chiara, possiamo essere certi che sarà lì ad aspettarci, perché i giganti della fede vogliono aiutarci a fare delle nostre vite un capolavoro. Tutto di noi allora potrà specchiarsi nei mille tratti del volto di questa bellissima santa, per continuare a fondere l’umano e il divino nell’Amore per Dio e per l’uomo.

Di Sr. Alessandra Amata Lacasella OSC