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Oikos del mediterraneo. La genesi di un progetto

Oikos in greco significa casa, è la radice delle parole ecologia ed economia, ma richiama anche il sottotitolo dell’enciclica Laudato Si “sulla cura della casa comune”. Oikos è il nome del Centro per l’ecologia integrale del Mediterraneo, nato nel convento di Taranto nel 2020. L’idea è innescare processi per guardare al Mare nostrum come casa comune di tutti i popoli e fare della città di Taranto un cantiere dell’ecologia integrale. I fari di riferimento sono le due encicliche di papa Francesco, Laudato si’ e Fratelli Tutti, insieme al Documento sulla Fratellanza umana. Questo Centro s’inserisce in un progetto molto più ampio. Nel 2019, in occasione dell’VIII centenario dell’incontro di san Francesco con il sultano, è nata a Malta la Rete Francescana del Mediterraneo, che ha avuto un’interruzione con la pandemia, è stata poi rilanciata dal Capitolo Generale del 2021 e ora finalmente ha cominciato ad avviare i primi importanti progetti. Oikos s’inserisce con i suoi progetti sull’ecologia integrale in questa rete.

Ma perché proprio a Taranto? Nella città dei due Mari, le politiche industriali degli ultimi decenni hanno prodotto un grido sanitario e ambientale, creando una frammentazione sociale e facendone l’emblema internazionale di uno sviluppo sbagliato. Fin dal 2018 si è avviato un cammino tra la Pontificia Università Antonianum, la Camera di Commercio di Taranto, un gruppo d’imprenditori e associazioni. Ci si è messi in ascolto di un territorio ferito per costruire alternative, immaginare percorsi diversi, e a giugno 2022 è stato lanciato da Taranto il “Manifesto per l’ecologia integrale”.
Negli stessi anni, attorno alla fraternità dei frati di Taranto, sono nati, con la collaborazione di diversi laici, progetti e associazioni, con l’obiettivo di generare speranza. Ci si è accorti però che non era sufficiente una visione solo locale, era necessario innescare uno sguardo capace di guardare oltre, di lasciarsi contaminare da altre visioni, di generare uno spazio d’incontro tra idee e persone, per poter immaginare alternative per il futuro. La novità, la creatività, emergono infatti dall’incontro nella diversità. Far irrompere la speranza in un territorio rassegnato significava aprire varchi, ponti, spirituali e culturali. Così è nata l’idea di OIKOS, come uno spazio d’incontro tra artisti, ricercatori, imprenditori, studenti e religiosi del Mediterraneo, per costruire una nuova visione per la città ferita e per l’intero Mediterraneo. La notizia che nel 2026 si realizzeranno i giochi del Mediterraneo proprio a Taranto, può essere una grande occasione, per lanciare i progetti legati al Centro e contribuire a trasformare le ferite in alternative.

Come francescani innescare il progetto OIKOS, in una città come Taranto, significa essere promotori di una presenza che non vive il presente con rassegnazione e impotenza, da spettatori di una storia triste, ma che vuole contribuire a costruire un futuro alternativo. Una presenza capace di attivarsi per prendersi cura di quelle fratture che si sono generate nel tempo e che fanno perdere il senso di appartenenza alla comunità, il riconoscimento della bellezza, le potenzialità e la vocazione di un territorio. Significa superare una pastorale solo conservativa, per una pastorale che tenta di ricucire il legame tra uomo e natura, creando armonia e connessioni nella comunità e fuori di essa, con spazi di incontro e confronto, abitando i drammi socio-ambientali in una dinamica di fede, superando visioni ristrette e innescando la capacità di aprirsi al confronto con mondi e culture diverse, con percorsi che educhino ad una cultura del bene comune e una cultura d’impresa capace di generare valore per la comunità e non distruzione. Lavoriamo affinché il carisma francescano, con le sue potenzialità, possa essere significativo di fronte ai drammi di una comunità e possa generare visioni di futuro.
Il progetto OIKOS è stato sposato dalla COMPI (Conferenza dei Ministri Provinciali d’Italia e Albania), ed è diventato interprovinciale, tanto che da settembre fr. Mimmo Casulli si è inserito nella fraternità e collabora attivamente nei diversi progetti innescati.
Attualmente i progetti attivati e che stiamo accompagnando sono questi:

  • Oikos università: una rete di docenti di università del Mediterraneo stanno collaborando per la realizzazione di un Festival, in cui esprimere una visione del futuro delle città del Mediterraneo.
  • Oikos arte e musica: stiamo per avviare un tour in diverse città del Mediterraneo, grazie alla collaborazione di Giovanni Caccamo, per raggiungere i giovani con il linguaggio della musica.
  • Oikos young: stiamo sperimentando un percorso sull’ecologia integrale per i giovani, sono nati già diversi gruppi in diverse città, vorremmo permettere lo scambio, il confronto e l’incontro aiutandoli a realizzare progetti sull’ecologia integrale.
  • Oikos accoglienza: è attiva una rete di accoglienza francescana per profughi giunti con i corridoi umanitari.
  • Oikos impresa: stiamo lavorando, con un gruppo di laici, per accompagnare le imprese a trasformarsi nell’ottica dell’ecologia integrale.
  • Accanto a questi già attivi, stanno per partire altri progetti: Oikos monasteri (una rete di monasteri di clarisse del Mediterraneo, la visione contemplativa a servizio di una visione nuova del Mediterraneo), Oikos Miryam (una rete di santuari mariani per la riconciliazione e la pace), Oikos Ostello (trasformare un piano del convento di Taranto in un ostello per accogliere giovani, artisti, studenti e attivare laboratori sull’ecologia integrale).

Di Francesco Zecca OFM

Oikos del mediterraneo. La genesi di un progetto

Oikos in greco significa casa, è la radice delle parole ecologia ed economia, ma richiama anche il sottotitolo dell’enciclica Laudato Si “sulla cura della casa comune”. Oikos è il nome del Centro per l’ecologia integrale del Mediterraneo, nato nel convento di Taranto nel 2020. L’idea è innescare processi per guardare al Mare nostrum come casa comune di tutti i popoli e fare della città di Taranto un cantiere dell’ecologia integrale. I fari di riferimento sono le due encicliche di papa Francesco, Laudato si’ e Fratelli Tutti, insieme al Documento sulla Fratellanza umana. Questo Centro s’inserisce in un progetto molto più ampio. Nel 2019, in occasione dell’VIII centenario dell’incontro di san Francesco con il sultano, è nata a Malta la Rete Francescana del Mediterraneo, che ha avuto un’interruzione con la pandemia, è stata poi rilanciata dal Capitolo Generale del 2021 e ora finalmente ha cominciato ad avviare i primi importanti progetti. Oikos s’inserisce con i suoi progetti sull’ecologia integrale in questa rete.

Ma perché proprio a Taranto? Nella città dei due Mari, le politiche industriali degli ultimi decenni hanno prodotto un grido sanitario e ambientale, creando una frammentazione sociale e facendone l’emblema internazionale di uno sviluppo sbagliato. Fin dal 2018 si è avviato un cammino tra la Pontificia Università Antonianum, la Camera di Commercio di Taranto, un gruppo d’imprenditori e associazioni. Ci si è messi in ascolto di un territorio ferito per costruire alternative, immaginare percorsi diversi, e a giugno 2022 è stato lanciato da Taranto il “Manifesto per l’ecologia integrale”.
Negli stessi anni, attorno alla fraternità dei frati di Taranto, sono nati, con la collaborazione di diversi laici, progetti e associazioni, con l’obiettivo di generare speranza. Ci si è accorti però che non era sufficiente una visione solo locale, era necessario innescare uno sguardo capace di guardare oltre, di lasciarsi contaminare da altre visioni, di generare uno spazio d’incontro tra idee e persone, per poter immaginare alternative per il futuro. La novità, la creatività, emergono infatti dall’incontro nella diversità. Far irrompere la speranza in un territorio rassegnato significava aprire varchi, ponti, spirituali e culturali. Così è nata l’idea di OIKOS, come uno spazio d’incontro tra artisti, ricercatori, imprenditori, studenti e religiosi del Mediterraneo, per costruire una nuova visione per la città ferita e per l’intero Mediterraneo. La notizia che nel 2026 si realizzeranno i giochi del Mediterraneo proprio a Taranto, può essere una grande occasione, per lanciare i progetti legati al Centro e contribuire a trasformare le ferite in alternative.

Come francescani innescare il progetto OIKOS, in una città come Taranto, significa essere promotori di una presenza che non vive il presente con rassegnazione e impotenza, da spettatori di una storia triste, ma che vuole contribuire a costruire un futuro alternativo. Una presenza capace di attivarsi per prendersi cura di quelle fratture che si sono generate nel tempo e che fanno perdere il senso di appartenenza alla comunità, il riconoscimento della bellezza, le potenzialità e la vocazione di un territorio. Significa superare una pastorale solo conservativa, per una pastorale che tenta di ricucire il legame tra uomo e natura, creando armonia e connessioni nella comunità e fuori di essa, con spazi di incontro e confronto, abitando i drammi socio-ambientali in una dinamica di fede, superando visioni ristrette e innescando la capacità di aprirsi al confronto con mondi e culture diverse, con percorsi che educhino ad una cultura del bene comune e una cultura d’impresa capace di generare valore per la comunità e non distruzione. Lavoriamo affinché il carisma francescano, con le sue potenzialità, possa essere significativo di fronte ai drammi di una comunità e possa generare visioni di futuro.
Il progetto OIKOS è stato sposato dalla COMPI (Conferenza dei Ministri Provinciali d’Italia e Albania), ed è diventato interprovinciale, tanto che da settembre fr. Mimmo Casulli si è inserito nella fraternità e collabora attivamente nei diversi progetti innescati.
Attualmente i progetti attivati e che stiamo accompagnando sono questi:

  • Oikos università: una rete di docenti di università del Mediterraneo stanno collaborando per la realizzazione di un Festival, in cui esprimere una visione del futuro delle città del Mediterraneo.
  • Oikos arte e musica: stiamo per avviare un tour in diverse città del Mediterraneo, grazie alla collaborazione di Giovanni Caccamo, per raggiungere i giovani con il linguaggio della musica.
  • Oikos young: stiamo sperimentando un percorso sull’ecologia integrale per i giovani, sono nati già diversi gruppi in diverse città, vorremmo permettere lo scambio, il confronto e l’incontro aiutandoli a realizzare progetti sull’ecologia integrale.
  • Oikos accoglienza: è attiva una rete di accoglienza francescana per profughi giunti con i corridoi umanitari.
  • Oikos impresa: stiamo lavorando, con un gruppo di laici, per accompagnare le imprese a trasformarsi nell’ottica dell’ecologia integrale.
  • Accanto a questi già attivi, stanno per partire altri progetti: Oikos monasteri (una rete di monasteri di clarisse del Mediterraneo, la visione contemplativa a servizio di una visione nuova del Mediterraneo), Oikos Miryam (una rete di santuari mariani per la riconciliazione e la pace), Oikos Ostello (trasformare un piano del convento di Taranto in un ostello per accogliere giovani, artisti, studenti e attivare laboratori sull’ecologia integrale).

Di Francesco Zecca OFM

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