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Tempo di grazia per il centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Il tempo di grazia della celebrazione del centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è culminato con la beatificazione di ARMIDA BARELLI avvenuta nel Duomo di Milano il 30 aprile 2022. Come i lettori e le lettrici di Azione Francescana sapranno attualmente svolgo il mio servizio pastorale in questo luogo per cui, in questo numero, vorrei proporvi la recensione di un libro: Mandami dove vuoi di ROBERTA GRAZZANI. Le imprese più ardite, come quella di raccontare le vicende della “signorina Barelli”, vanno vissute con l’animo più semplice e in questo l’autrice è riuscita benissimo.

Un nuovo modo di essere Chiesa comincia in un paesino, Marzio, dove Agostino Gemelli incontrerà una giovane Armida. Il testo non indugia molto su quest’aspetto anche se, a tal proposito, se si vuole indagare sul sodalizio spirituale di quelli che saranno “i fondatori”, basterà leggere la parte del testo che fa riferimento a EZIO FRANCESCHINI. «Mandami dove vuoi ci volerò» e sembra davvero che lo facesse. Se si leggono i racconti della sezione che riporta la testimonianza delle giovani donne che con lei, in qualche modo, hanno condiviso l’avventura della gioventù femminile di Azione Cattolica si percepisce da una parte lo sguardo ammirato, lo sguardo che dice le virtù eroiche che pian piano si mostravano nella vita della Beata, dall’altra una donna che pur non nascondendo le sue paure o il senso di inadeguatezza, riusciva a parlare a un pubblico concretamente eterogeneo attraversando in lungo e largo l’Italia. La voce della sorella maggiore – così come le piaceva definirsi – racconterà di quando, bloccata in una sperduta stazione ferroviaria, per sfuggire alle avances di un militare un po’ alticcio chiederà ospitalità a un’improvvisata locanda; o ancora, la prima volta che dovrà parlare in pubblico racconterà di come sia stata combattuta se leggere oppure no il discorso preparatole da mons. Olgiati. «Non sarò io a insegnare ai gatti ad arrampicarsi», così commenta papa Pio XI la scaltrezza per il Regno; nel momento in cui il regime fascista ostacolava le attività dell’Azione Cattolica la Barelli cambiò la forma ma non la sostanza. Sigillate le sedi, gli incontri avvenivano nelle chiese; vietate le riunioni, si organizzavano lezioni di catechismo. Al posto dei congressi si cominciarono a proporre dei corsi di studi liturgici. Soppresso il giornalino, si continuò con le lettere circolari che portavano lo stesso calore degli squilli di risurrezione. Tutto perché nessuno si perdesse dietro la contaminazione della dittatura o, perlomeno, si limitassero i danni. Armida è stata capace di coinvolgere, in quell’avventura che oggi noi conosciamo come Azione Cattolica, diverse generazioni e per tutte aveva uno sguardo particolare, un’attenzione particolare, una preghiera particolare.

Anche per questo piccolo testo valgono le parole di Papa Francesco: «Il profilo della Barelli ci restituisce un’esperienza esemplare di fede e impegno ecclesiale che – appunto perché vissuta nella normalità, nella vita quotidiana, con fatica, con quel realistico senso di inadeguatezza rispetto alla “materia spirituale” – poteva essere proposta e seguita da tante giovani donne appartenenti alle più diverse condizioni che la vedevano come un modello alto e allo stesso tempo accessibile».

Di Roberto Quero OFM

Tempo di grazia per il centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Il tempo di grazia della celebrazione del centenario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore è culminato con la beatificazione di ARMIDA BARELLI avvenuta nel Duomo di Milano il 30 aprile 2022. Come i lettori e le lettrici di Azione Francescana sapranno attualmente svolgo il mio servizio pastorale in questo luogo per cui, in questo numero, vorrei proporvi la recensione di un libro: Mandami dove vuoi di ROBERTA GRAZZANI. Le imprese più ardite, come quella di raccontare le vicende della “signorina Barelli”, vanno vissute con l’animo più semplice e in questo l’autrice è riuscita benissimo.

Un nuovo modo di essere Chiesa comincia in un paesino, Marzio, dove Agostino Gemelli incontrerà una giovane Armida. Il testo non indugia molto su quest’aspetto anche se, a tal proposito, se si vuole indagare sul sodalizio spirituale di quelli che saranno “i fondatori”, basterà leggere la parte del testo che fa riferimento a EZIO FRANCESCHINI. «Mandami dove vuoi ci volerò» e sembra davvero che lo facesse. Se si leggono i racconti della sezione che riporta la testimonianza delle giovani donne che con lei, in qualche modo, hanno condiviso l’avventura della gioventù femminile di Azione Cattolica si percepisce da una parte lo sguardo ammirato, lo sguardo che dice le virtù eroiche che pian piano si mostravano nella vita della Beata, dall’altra una donna che pur non nascondendo le sue paure o il senso di inadeguatezza, riusciva a parlare a un pubblico concretamente eterogeneo attraversando in lungo e largo l’Italia. La voce della sorella maggiore – così come le piaceva definirsi – racconterà di quando, bloccata in una sperduta stazione ferroviaria, per sfuggire alle avances di un militare un po’ alticcio chiederà ospitalità a un’improvvisata locanda; o ancora, la prima volta che dovrà parlare in pubblico racconterà di come sia stata combattuta se leggere oppure no il discorso preparatole da mons. Olgiati. «Non sarò io a insegnare ai gatti ad arrampicarsi», così commenta papa Pio XI la scaltrezza per il Regno; nel momento in cui il regime fascista ostacolava le attività dell’Azione Cattolica la Barelli cambiò la forma ma non la sostanza. Sigillate le sedi, gli incontri avvenivano nelle chiese; vietate le riunioni, si organizzavano lezioni di catechismo. Al posto dei congressi si cominciarono a proporre dei corsi di studi liturgici. Soppresso il giornalino, si continuò con le lettere circolari che portavano lo stesso calore degli squilli di risurrezione. Tutto perché nessuno si perdesse dietro la contaminazione della dittatura o, perlomeno, si limitassero i danni. Armida è stata capace di coinvolgere, in quell’avventura che oggi noi conosciamo come Azione Cattolica, diverse generazioni e per tutte aveva uno sguardo particolare, un’attenzione particolare, una preghiera particolare.

Anche per questo piccolo testo valgono le parole di Papa Francesco: «Il profilo della Barelli ci restituisce un’esperienza esemplare di fede e impegno ecclesiale che – appunto perché vissuta nella normalità, nella vita quotidiana, con fatica, con quel realistico senso di inadeguatezza rispetto alla “materia spirituale” – poteva essere proposta e seguita da tante giovani donne appartenenti alle più diverse condizioni che la vedevano come un modello alto e allo stesso tempo accessibile».

Di Roberto Quero OFM

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