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Nuove Ordinazioni in Provincia: fra Renatus, fra Antonio e fra Daicolas, ordinati diaconi

Fra Antonio, fra Renatus e fra Daicolas, auguri, buon servizio diaconale! Che davvero siate nel mondo diaconi e dunque servi della verità, della misericordia e della pace. Questo è l’augurio che Mons. Giovanni Checchinato, vescovo di San Severo, ha rivolto ai candidati al diaconato alla fine dell’omelia durante la celebrazione eucaristica il 7 gennaio 2023. Ancora una volta la Chiesa tutta e la Provincia San Michele Arcangelo dei frati minori di Puglia e Molise gioiscono perché tre giovani frati hanno detto sì al Signore ricevendo il dono del diaconato. Questa gioia è stata condivisa da parenti, amici e tanti fedeli presenti, venuti anche da lontano, che hanno riempito la Chiesa San Bernardino in San Severo.

La liturgia dell’Ordinazione diaconale è molto suggestiva ed emozionante. Dopo la presentazione dei candidanti il vescovo pone loro delle domande riguardanti l’impegno personale che si assumono davanti a Dio e alla Chiesa. Nelle mani nel vescovo ogni candidato promette poi, rispetto e obbedienza a lui e ai suoi successori. A questo punto i candidati si prostrano a terra mentre l’assemblea tutta invoca la protezione dei Santi attraverso il canto delle litanie. Con l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione diaconale termina il rito di consacrazione. Viene poi consegnata la dalmatica, l’abito liturgico che identifica sull’altare il diacono, e il libro dei Vangeli che i candidati sono chiamati a proclamare durante le celebrazioni liturgiche. La parola diacono significa servitore ed è proprio sull’essere servo che si è soffermato Mons. Checchinato nell’omelia, evidenziandone tre caratteristiche: verità, misericordia e pace, ricordando a tutti che Gesù è stato il servo di Dio per eccellenza. Cita anche l’ultimo verso del testamento di San Francesco: “Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione”, (FF 131) e la Lettera ai fedeli “Io frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio, e col desiderio di baciarvi i piedi, che queste parole e le altre del Signore nostro Gesù Cristo con umiltà e amore le dobbiate accogliere e attuare e osservare”(FF 206), ribadendo che il Serafico Padre aveva fatto diventare la consapevolezza della sua identità di servo quasi un titolo di onore e di riconoscimento. La Celebrazione eucaristica è stata resa ancor più festosa grazie alle danze di alcune sorelle consacrate che hanno fatto vivere un clima familiare a fra Renatus e fra Daicolas e hanno coinvolto tutta l’assemblea che ha partecipato muovendosi al ritmo della musica. Giungano a te fra Antonio, a te fra Renatus e a te fra Daicolas i nostri più affettuosi auguri affinché possiate essere per la Chiesa servi umili, annunciatori instancabili della buona novella e messaggeri di pace sempre e ovunque, la stessa pace che Gesù Risorto ha rivolto ai suoi discepoli il giorno di Pasqua. Vi doniamo le parole che Papa Francesco ha consegnato ai diaconi della diocesi di Roma il 19 giugno 2021: “Tutti siamo chiamati ad abbassarci, perché Gesù si è abbassato, si è fatto servo di tutti. Se c’è uno grande nella Chiesa è Lui, che si è fatto il più piccolo e il servo di tutti. […] Ricordiamoci, per favore, che sempre per i discepoli di Gesù amare è servire e servire è regnare. Il potere sta nel servizio, non in altro. […] Se non si vive questa dimensione del servizio, infatti, ogni ministero si svuota dall’interno, diventa sterile, non produce frutto. E poco a poco si mondanizza. I diaconi ricordano alla Chiesa che è vero quanto scoprì S. Teresina: la Chiesa ha un cuore bruciato dall’amore. Sì, un cuore umile che palpita di servizio.

I diaconi ci ricordano questo quando, come il diacono San Francesco, portano agli altri la prossimità di Dio senza imporsi, servendo con umiltà e letizia. La generosità di un diacono che si spende senza cercare le prime file profuma di Vangelo, racconta la grandezza dell’umiltà di Dio che fa il primo passo – sempre Dio fa il primo passo – per andare incontro anche a chi gli ha voltato le spalle. Gesù servo umile e fedele, San Francesco amante della povertà e della piccolezza, vi sostengano e vi incoraggino in questo nuovo servizio di donazione e di amore. Lo Spirito Santo vi illumini e vi fortifichi. A laude di Cristo. Amen.

Di Sr. Anna Serino – Suore Francescane della Carità

Nuove Ordinazioni in Provincia: fra Renatus, fra Antonio e fra Daicolas, ordinati diaconi

Fra Antonio, fra Renatus e fra Daicolas, auguri, buon servizio diaconale! Che davvero siate nel mondo diaconi e dunque servi della verità, della misericordia e della pace. Questo è l’augurio che Mons. Giovanni Checchinato, vescovo di San Severo, ha rivolto ai candidati al diaconato alla fine dell’omelia durante la celebrazione eucaristica il 7 gennaio 2023. Ancora una volta la Chiesa tutta e la Provincia San Michele Arcangelo dei frati minori di Puglia e Molise gioiscono perché tre giovani frati hanno detto sì al Signore ricevendo il dono del diaconato. Questa gioia è stata condivisa da parenti, amici e tanti fedeli presenti, venuti anche da lontano, che hanno riempito la Chiesa San Bernardino in San Severo.

La liturgia dell’Ordinazione diaconale è molto suggestiva ed emozionante. Dopo la presentazione dei candidanti il vescovo pone loro delle domande riguardanti l’impegno personale che si assumono davanti a Dio e alla Chiesa. Nelle mani nel vescovo ogni candidato promette poi, rispetto e obbedienza a lui e ai suoi successori. A questo punto i candidati si prostrano a terra mentre l’assemblea tutta invoca la protezione dei Santi attraverso il canto delle litanie. Con l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione diaconale termina il rito di consacrazione. Viene poi consegnata la dalmatica, l’abito liturgico che identifica sull’altare il diacono, e il libro dei Vangeli che i candidati sono chiamati a proclamare durante le celebrazioni liturgiche. La parola diacono significa servitore ed è proprio sull’essere servo che si è soffermato Mons. Checchinato nell’omelia, evidenziandone tre caratteristiche: verità, misericordia e pace, ricordando a tutti che Gesù è stato il servo di Dio per eccellenza. Cita anche l’ultimo verso del testamento di San Francesco: “Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione”, (FF 131) e la Lettera ai fedeli “Io frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio, e col desiderio di baciarvi i piedi, che queste parole e le altre del Signore nostro Gesù Cristo con umiltà e amore le dobbiate accogliere e attuare e osservare”(FF 206), ribadendo che il Serafico Padre aveva fatto diventare la consapevolezza della sua identità di servo quasi un titolo di onore e di riconoscimento. La Celebrazione eucaristica è stata resa ancor più festosa grazie alle danze di alcune sorelle consacrate che hanno fatto vivere un clima familiare a fra Renatus e fra Daicolas e hanno coinvolto tutta l’assemblea che ha partecipato muovendosi al ritmo della musica. Giungano a te fra Antonio, a te fra Renatus e a te fra Daicolas i nostri più affettuosi auguri affinché possiate essere per la Chiesa servi umili, annunciatori instancabili della buona novella e messaggeri di pace sempre e ovunque, la stessa pace che Gesù Risorto ha rivolto ai suoi discepoli il giorno di Pasqua. Vi doniamo le parole che Papa Francesco ha consegnato ai diaconi della diocesi di Roma il 19 giugno 2021: “Tutti siamo chiamati ad abbassarci, perché Gesù si è abbassato, si è fatto servo di tutti. Se c’è uno grande nella Chiesa è Lui, che si è fatto il più piccolo e il servo di tutti. […] Ricordiamoci, per favore, che sempre per i discepoli di Gesù amare è servire e servire è regnare. Il potere sta nel servizio, non in altro. […] Se non si vive questa dimensione del servizio, infatti, ogni ministero si svuota dall’interno, diventa sterile, non produce frutto. E poco a poco si mondanizza. I diaconi ricordano alla Chiesa che è vero quanto scoprì S. Teresina: la Chiesa ha un cuore bruciato dall’amore. Sì, un cuore umile che palpita di servizio.

I diaconi ci ricordano questo quando, come il diacono San Francesco, portano agli altri la prossimità di Dio senza imporsi, servendo con umiltà e letizia. La generosità di un diacono che si spende senza cercare le prime file profuma di Vangelo, racconta la grandezza dell’umiltà di Dio che fa il primo passo – sempre Dio fa il primo passo – per andare incontro anche a chi gli ha voltato le spalle. Gesù servo umile e fedele, San Francesco amante della povertà e della piccolezza, vi sostengano e vi incoraggino in questo nuovo servizio di donazione e di amore. Lo Spirito Santo vi illumini e vi fortifichi. A laude di Cristo. Amen.

Di Sr. Anna Serino – Suore Francescane della Carità

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