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Il Papa e la speranza nel mosaico del mediterraneo: Un messaggio di fraternità e azione

Città del Vaticano. Nell’udienza di oggi, il Papa Francesco ha condiviso le sue esperienze e riflessioni sulla sua partecipazione ai Rencontres Méditerranéennes a Marsiglia, un incontro che ha coinvolto Vescovi, Sindaci e giovani provenienti dall’area mediterranea, con l’obiettivo di proiettare lo sguardo verso un futuro di speranza. L’evento stesso è stato intitolato “Mosaico di speranza”, un titolo che riflette l’aspirazione a far rivivere la vocazione originaria del Mediterraneo come laboratorio di civiltà e pace.

Il Mediterraneo è stato a lungo considerato come la culla delle civiltà, un luogo in cui la vita ha prosperato. Tuttavia, Papa Francesco ha sottolineato che non è accettabile che diventi una tomba o un teatro di conflitti. Il Mediterraneo è un punto di connessione tra l’Africa, l’Asia e l’Europa, un luogo di incontro tra culture, popoli, filosofie e religioni. Il Mare Mediterraneo, secondo il Papa, è l’opposto di ciò che rappresentano gli scontri culturali, la guerra e la tratta di esseri umani. È un luogo di comunicazione e scambio, un luogo in cui il Vangelo di Gesù Cristo è stato annunciato duemila anni fa.

Tuttavia, il Papa ci ricorda che questo annuncio non avviene per magia né una sola volta per tutte. È un processo continuo, una sfida che ogni generazione è chiamata a affrontare, leggendo i segni dei tempi in cui vive. L’evento di Marsiglia è stato parte di un percorso che ha avuto inizio negli anni ’50 con i “Colloqui Mediterranei” a Firenze e risponde all’appello di San Paolo VI di creare un mondo più umano in cui tutti abbiano qualcosa da dare e da ricevere.

Da questo incontro è emerso uno sguardo umano, privo di ideologie o strumentalizzazioni, che pone al centro il valore della persona e della sua dignità inviolabile. È emersa una speranza sorprendente, testimoniata dalle persone che hanno vissuto situazioni disumane e che hanno continuato a sperare. È emersa anche una fratellanza che va oltre le divisioni culturali e geografiche.

Il Papa ci esorta a trasformare questa speranza e fratellanza in azioni concrete a lungo, medio e breve termine, affinché le persone possano scegliere liberamente se emigrare o meno. Il Mediterraneo dovrebbe essere un messaggio di speranza per tutti.

Inoltre, Papa Francesco sottolinea la necessità di ridare speranza alle società europee, soprattutto alle nuove generazioni. Per poter accogliere gli altri, dobbiamo prima avere un orizzonte aperto al futuro. Le società che soffrono di individualismo, consumismo e vuote evasioni hanno bisogno di riscoprire la passione e l’entusiasmo per affrontare la crisi come un’opportunità positiva.

Il Papa ha concluso esprimendo la sua gratitudine per l’entusiasmo e la passione che ha riscontrato a Marsiglia, invitando l’Europa a trovare nuovamente la sua passione e il suo entusiasmo. Possiamo trarre ispirazione da questo messaggio di speranza, speranza che il Mediterraneo possa diventare davvero un mosaico di civiltà e di speranza.

Il Papa e la speranza nel mosaico del mediterraneo: Un messaggio di fraternità e azione

Città del Vaticano. Nell’udienza di oggi, il Papa Francesco ha condiviso le sue esperienze e riflessioni sulla sua partecipazione ai Rencontres Méditerranéennes a Marsiglia, un incontro che ha coinvolto Vescovi, Sindaci e giovani provenienti dall’area mediterranea, con l’obiettivo di proiettare lo sguardo verso un futuro di speranza. L’evento stesso è stato intitolato “Mosaico di speranza”, un titolo che riflette l’aspirazione a far rivivere la vocazione originaria del Mediterraneo come laboratorio di civiltà e pace.

Il Mediterraneo è stato a lungo considerato come la culla delle civiltà, un luogo in cui la vita ha prosperato. Tuttavia, Papa Francesco ha sottolineato che non è accettabile che diventi una tomba o un teatro di conflitti. Il Mediterraneo è un punto di connessione tra l’Africa, l’Asia e l’Europa, un luogo di incontro tra culture, popoli, filosofie e religioni. Il Mare Mediterraneo, secondo il Papa, è l’opposto di ciò che rappresentano gli scontri culturali, la guerra e la tratta di esseri umani. È un luogo di comunicazione e scambio, un luogo in cui il Vangelo di Gesù Cristo è stato annunciato duemila anni fa.

Tuttavia, il Papa ci ricorda che questo annuncio non avviene per magia né una sola volta per tutte. È un processo continuo, una sfida che ogni generazione è chiamata a affrontare, leggendo i segni dei tempi in cui vive. L’evento di Marsiglia è stato parte di un percorso che ha avuto inizio negli anni ’50 con i “Colloqui Mediterranei” a Firenze e risponde all’appello di San Paolo VI di creare un mondo più umano in cui tutti abbiano qualcosa da dare e da ricevere.

Da questo incontro è emerso uno sguardo umano, privo di ideologie o strumentalizzazioni, che pone al centro il valore della persona e della sua dignità inviolabile. È emersa una speranza sorprendente, testimoniata dalle persone che hanno vissuto situazioni disumane e che hanno continuato a sperare. È emersa anche una fratellanza che va oltre le divisioni culturali e geografiche.

Il Papa ci esorta a trasformare questa speranza e fratellanza in azioni concrete a lungo, medio e breve termine, affinché le persone possano scegliere liberamente se emigrare o meno. Il Mediterraneo dovrebbe essere un messaggio di speranza per tutti.

Inoltre, Papa Francesco sottolinea la necessità di ridare speranza alle società europee, soprattutto alle nuove generazioni. Per poter accogliere gli altri, dobbiamo prima avere un orizzonte aperto al futuro. Le società che soffrono di individualismo, consumismo e vuote evasioni hanno bisogno di riscoprire la passione e l’entusiasmo per affrontare la crisi come un’opportunità positiva.

Il Papa ha concluso esprimendo la sua gratitudine per l’entusiasmo e la passione che ha riscontrato a Marsiglia, invitando l’Europa a trovare nuovamente la sua passione e il suo entusiasmo. Possiamo trarre ispirazione da questo messaggio di speranza, speranza che il Mediterraneo possa diventare davvero un mosaico di civiltà e di speranza.

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