Azione Francescana

AttualitàNews dalla Provincia

Ricostruzione 3D del volto del Beato Giacomo. Un tuffo nel passato

Ieri, 7 ottobre, presso il Santuario Beato Giacomo di Bitetto, è stato svelato il volto ricostruito del Beato Giacomo. Questo risultato straordinario è stato possibile grazie all’innovativa tecnologia di scansione e al talento dell’equipe guidata dal professor Luigi Maria Galantucci del Politecnico di Bari. Nonostante le sfide incontrate a causa della barriera di vetro dell’urna che custodisce i resti del Beato, il team – come ha egregiamente spiegato il prof. Galantucci – è riuscito ad acquisire immagini accurate dei resti mortali e a trasformarle in un modello 3D dettagliato. L’artista Fra Giuseppe Piarulli ha poi utilizzato questo modello per creare una replica in lattice estremamente realistica. Questa rivelazione ha offerto ai fedeli, dopo oltre 500 anni, la possibilità di vedere il vero volto dell’umile frate croato che ha vissuto e servito nella cittadina bitettese e in alcuni altri paesi limitrofi. Durante la tavola rotonda condotta da Filippo Olivieri, diversi esperti e protagonisti del progetto hanno condiviso i loro insights e riflessioni. Dopo il saluto di Fra Vincenzo Dituri, Rettore del Santuario, la dottoressa Enrica Macorano dell’Università Aldo Moro di Bari ha esposto lo stato di conservazione del corpo del Beato. Stato che, secondo recenti studi del professor Francesco Introna, necessita di interventi urgenti per contrastare parassiti e muffe. Giovanni Rana, uno studente di ingegneria gestionale, ha descritto il suo coinvolgimento nel progetto di ricostruzione come parte della sua tesi di specializzazione. L’incontro si è concluso con le parole di Fra Alessandro Mastromatteo, che ha letto il rescritto del Dicastero delle Cause dei Santi circa la richiesta di effettuare la V ricognizione del corpo, per preservare al meglio i resti del Beato e confezionare nuove reliquie finalizzate ad incrementare il culto e a favorire la preghiera. In sintesi, l’evento ha rappresentato un perfetto connubio tra fede, storia e tecnologia, rendendo omaggio alla vita virtuosa di un Beato che continua a toccare profondamente la vita di molti. Da oggi, si può effettivamente affermare che “l’immaginazione ha ceduto il passo alla realtà”. La presentazione del lavoro, inoltre, è stata seguita via streaming dal Brasile da Cicero Moraes, massimo esperto di fama mondiale di ricostruzioni facciali in 3D, il quale si è complimentato per il lavoro eseguito.

Ricostruzione 3D del volto del Beato Giacomo. Un tuffo nel passato

Ieri, 7 ottobre, presso il Santuario Beato Giacomo di Bitetto, è stato svelato il volto ricostruito del Beato Giacomo. Questo risultato straordinario è stato possibile grazie all’innovativa tecnologia di scansione e al talento dell’equipe guidata dal professor Luigi Maria Galantucci del Politecnico di Bari. Nonostante le sfide incontrate a causa della barriera di vetro dell’urna che custodisce i resti del Beato, il team – come ha egregiamente spiegato il prof. Galantucci – è riuscito ad acquisire immagini accurate dei resti mortali e a trasformarle in un modello 3D dettagliato. L’artista Fra Giuseppe Piarulli ha poi utilizzato questo modello per creare una replica in lattice estremamente realistica. Questa rivelazione ha offerto ai fedeli, dopo oltre 500 anni, la possibilità di vedere il vero volto dell’umile frate croato che ha vissuto e servito nella cittadina bitettese e in alcuni altri paesi limitrofi. Durante la tavola rotonda condotta da Filippo Olivieri, diversi esperti e protagonisti del progetto hanno condiviso i loro insights e riflessioni. Dopo il saluto di Fra Vincenzo Dituri, Rettore del Santuario, la dottoressa Enrica Macorano dell’Università Aldo Moro di Bari ha esposto lo stato di conservazione del corpo del Beato. Stato che, secondo recenti studi del professor Francesco Introna, necessita di interventi urgenti per contrastare parassiti e muffe. Giovanni Rana, uno studente di ingegneria gestionale, ha descritto il suo coinvolgimento nel progetto di ricostruzione come parte della sua tesi di specializzazione. L’incontro si è concluso con le parole di Fra Alessandro Mastromatteo, che ha letto il rescritto del Dicastero delle Cause dei Santi circa la richiesta di effettuare la V ricognizione del corpo, per preservare al meglio i resti del Beato e confezionare nuove reliquie finalizzate ad incrementare il culto e a favorire la preghiera. In sintesi, l’evento ha rappresentato un perfetto connubio tra fede, storia e tecnologia, rendendo omaggio alla vita virtuosa di un Beato che continua a toccare profondamente la vita di molti. Da oggi, si può effettivamente affermare che “l’immaginazione ha ceduto il passo alla realtà”. La presentazione del lavoro, inoltre, è stata seguita via streaming dal Brasile da Cicero Moraes, massimo esperto di fama mondiale di ricostruzioni facciali in 3D, il quale si è complimentato per il lavoro eseguito.

Cerca