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L’Udienza generale del Papa: l’annuncio cristiano è fonte di gioia per tutti

Nel suo discorso durante l’udienza di oggi, Papa Francesco ha enfatizzato un concetto cardine del Cristianesimo: l’universalità della gioia del Vangelo. Sottolineando che l’annuncio cristiano è fonte di gioia per tutti, il Pontefice ha ribadito l’importanza di estendere questo messaggio ad ogni individuo, senza eccezioni.
Il Papa ha parlato dell’incontro con Gesù come di un momento che trasforma la vita, spingendo i credenti a condividere la loro fede oltre i propri confini personali. Ha citato la forza umanizzante del Vangelo, che offre un compimento di vita destinato a ogni uomo e donna, poiché Cristo è nato, morto e risorto per tutti.
Facendo riferimento all’Evangelii Gaudium, Papa Francesco ha ricordato che ogni persona ha il diritto di ricevere il Vangelo e che i cristiani hanno il dovere di annunciarlo non come un obbligo, ma come la condivisione di una gioia. Ha sottolineato l’importanza di una Chiesa che cresce per attrazione, non per proselitismo, e di una fede che si estende oltre ogni confine.
Il Santo Padre ha descritto i cristiani come persone che dovrebbero essere aperte ed espansive, segnalando un “cristianesimo estroverso” che imita Gesù nel suo cammino continuo per raggiungere tutti. Ha ricordato il ruolo dei cristiani di andare oltre le mura della chiesa, verso le piazze e le strade della città. A tal proposito, Papa Francesco ha raccontato l’incontro di Gesù con la donna cananea come un esempio dell’universalità del suo messaggio. Questo episodio mostra come Gesù, inizialmente riluttante, riconosca la fede di una donna straniera e pagana, confermando che la sua predicazione è destinata a tutti.
Infine, il Papa ha chiarito che la chiamata di Dio non è un privilegio, ma un invito al servizio. Ha messo in guardia contro la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, un’etnia o un sistema, sottolineando che perderebbe la sua natura cattolica, ossia universale. Facendo sintesi, attraverso il discorso odierno, il Papa ha ricordato la dimensione universale e inclusiva a cui ci chiama il Vangelo; un messaggio che trascende ogni confine e che è destinato a tutti.

L’Udienza generale del Papa: l’annuncio cristiano è fonte di gioia per tutti

Nel suo discorso durante l’udienza di oggi, Papa Francesco ha enfatizzato un concetto cardine del Cristianesimo: l’universalità della gioia del Vangelo. Sottolineando che l’annuncio cristiano è fonte di gioia per tutti, il Pontefice ha ribadito l’importanza di estendere questo messaggio ad ogni individuo, senza eccezioni.
Il Papa ha parlato dell’incontro con Gesù come di un momento che trasforma la vita, spingendo i credenti a condividere la loro fede oltre i propri confini personali. Ha citato la forza umanizzante del Vangelo, che offre un compimento di vita destinato a ogni uomo e donna, poiché Cristo è nato, morto e risorto per tutti.
Facendo riferimento all’Evangelii Gaudium, Papa Francesco ha ricordato che ogni persona ha il diritto di ricevere il Vangelo e che i cristiani hanno il dovere di annunciarlo non come un obbligo, ma come la condivisione di una gioia. Ha sottolineato l’importanza di una Chiesa che cresce per attrazione, non per proselitismo, e di una fede che si estende oltre ogni confine.
Il Santo Padre ha descritto i cristiani come persone che dovrebbero essere aperte ed espansive, segnalando un “cristianesimo estroverso” che imita Gesù nel suo cammino continuo per raggiungere tutti. Ha ricordato il ruolo dei cristiani di andare oltre le mura della chiesa, verso le piazze e le strade della città. A tal proposito, Papa Francesco ha raccontato l’incontro di Gesù con la donna cananea come un esempio dell’universalità del suo messaggio. Questo episodio mostra come Gesù, inizialmente riluttante, riconosca la fede di una donna straniera e pagana, confermando che la sua predicazione è destinata a tutti.
Infine, il Papa ha chiarito che la chiamata di Dio non è un privilegio, ma un invito al servizio. Ha messo in guardia contro la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, un’etnia o un sistema, sottolineando che perderebbe la sua natura cattolica, ossia universale. Facendo sintesi, attraverso il discorso odierno, il Papa ha ricordato la dimensione universale e inclusiva a cui ci chiama il Vangelo; un messaggio che trascende ogni confine e che è destinato a tutti.

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