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L’Angelus del Papa: la lezione di umanità della Santa Famiglia

Città del Vaticano. In questo ultimo giorno dell’anno, Papa Francesco ha affrontato il significato della festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, invitando i fedeli a considerare la profonda umiltà e povertà che caratterizzarono la loro vita quotidiana. Attraverso il passo del Vangelo di Luca (Lc 2,22-40), che narra la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, il Papa ha tratto importanti insegnamenti per le famiglie di oggi.

Egli ha sottolineato come la Santa Famiglia, nonostante la straordinaria presenza del Figlio di Dio tra di loro, abbia offerto un dono modesto e umile, segnalando la loro povertà. Questo gesto umile diventa un potente messaggio per tutti noi: Dio non è venuto solamente nei momenti di gloria, ma ha abbracciato la nostra umanità con tutte le sue sfide e difficoltà.

Il Vangelo ci narra anche la profezia di Simeone a Maria: “A te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35). Questa profezia preannuncia le sofferenze che Maria avrebbe dovuto sopportare come madre di Gesù. Il Pontefice ha sottolineato come questa prospettiva faccia riflettere sulle difficoltà che ogni famiglia può incontrare nel corso della vita. Nonostante la loro importanza unica nella storia, la Famiglia di Gesù non è stata risparmiata dalle avversità. Al contrario, sembra che siano state scelte proprio per sperimentare la fatica e la sofferenza.

Quale insegnamento possiamo trarre da questa storia? Il Papa ha evidenziato che Dio è entrato nelle nostre vite con tutti i problemi e le difficoltà che esse comportano. Gesù non è venuto come un potente sovrano, ma come un bambino vulnerabile. Ha condiviso la vita di famiglia, la routine quotidiana, il nascondimento e il silenzio. Ha scelto una famiglia che conosceva bene il significato del dolore. Questo messaggio rappresenta una consolazione per tutte le famiglie che stanno attraversando momenti difficili. Gesù, Maria e Giuseppe ci dicono: “Non siete soli!”.

Papa ha anche invitato a sviluppare la capacità di stupore nelle nostre vite familiari. Questa capacità ci porta a riconoscere la presenza di Dio attraverso le sfide e le gioie quotidiane. Ci insegna a guardare con tenerezza il nostro coniuge, i nostri figli e i nonni, che portano con sé saggezza ed esperienza. Il Papa ci ha esortato a trovare tempo per giocare con i nostri figli, per camminare con loro e per ascoltarli, poiché il tempo dedicato alla famiglia è un tesoro inestimabile.

Infine, ci ha incoraggiato a stupirci della nostra storia d’amore, riconoscendo la bontà di Dio che ci accompagna anche nei momenti di inesperienza ed errore. Maria, Regina della famiglia, è stata invocata affinché ci aiuti a coltivare lo stupore ogni giorno, a riconoscere e apprezzare il bene nelle persone che ci circondano e a condividere con gli altri la bellezza dello stupore.

L’Angelus del Papa: la lezione di umanità della Santa Famiglia

Città del Vaticano. In questo ultimo giorno dell’anno, Papa Francesco ha affrontato il significato della festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, invitando i fedeli a considerare la profonda umiltà e povertà che caratterizzarono la loro vita quotidiana. Attraverso il passo del Vangelo di Luca (Lc 2,22-40), che narra la presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, il Papa ha tratto importanti insegnamenti per le famiglie di oggi.

Egli ha sottolineato come la Santa Famiglia, nonostante la straordinaria presenza del Figlio di Dio tra di loro, abbia offerto un dono modesto e umile, segnalando la loro povertà. Questo gesto umile diventa un potente messaggio per tutti noi: Dio non è venuto solamente nei momenti di gloria, ma ha abbracciato la nostra umanità con tutte le sue sfide e difficoltà.

Il Vangelo ci narra anche la profezia di Simeone a Maria: “A te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35). Questa profezia preannuncia le sofferenze che Maria avrebbe dovuto sopportare come madre di Gesù. Il Pontefice ha sottolineato come questa prospettiva faccia riflettere sulle difficoltà che ogni famiglia può incontrare nel corso della vita. Nonostante la loro importanza unica nella storia, la Famiglia di Gesù non è stata risparmiata dalle avversità. Al contrario, sembra che siano state scelte proprio per sperimentare la fatica e la sofferenza.

Quale insegnamento possiamo trarre da questa storia? Il Papa ha evidenziato che Dio è entrato nelle nostre vite con tutti i problemi e le difficoltà che esse comportano. Gesù non è venuto come un potente sovrano, ma come un bambino vulnerabile. Ha condiviso la vita di famiglia, la routine quotidiana, il nascondimento e il silenzio. Ha scelto una famiglia che conosceva bene il significato del dolore. Questo messaggio rappresenta una consolazione per tutte le famiglie che stanno attraversando momenti difficili. Gesù, Maria e Giuseppe ci dicono: “Non siete soli!”.

Papa ha anche invitato a sviluppare la capacità di stupore nelle nostre vite familiari. Questa capacità ci porta a riconoscere la presenza di Dio attraverso le sfide e le gioie quotidiane. Ci insegna a guardare con tenerezza il nostro coniuge, i nostri figli e i nonni, che portano con sé saggezza ed esperienza. Il Papa ci ha esortato a trovare tempo per giocare con i nostri figli, per camminare con loro e per ascoltarli, poiché il tempo dedicato alla famiglia è un tesoro inestimabile.

Infine, ci ha incoraggiato a stupirci della nostra storia d’amore, riconoscendo la bontà di Dio che ci accompagna anche nei momenti di inesperienza ed errore. Maria, Regina della famiglia, è stata invocata affinché ci aiuti a coltivare lo stupore ogni giorno, a riconoscere e apprezzare il bene nelle persone che ci circondano e a condividere con gli altri la bellezza dello stupore.

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