Azione Francescana

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L’Angelus del Papa: un invito alla gioia e alla responsabilità del cristianesimo

Città del del Vaticano. Nell’Angelus di questa domenica, Papa Francesco ha riflettuto sulla vocazione dei primi discepoli, un tema centrale nel Vangelo di oggi (Mc 1,14-20). La scelta di Gesù di invitare i giovani pescatori a seguirlo e diventare “pescatori di uomini” (v. 17) mette in luce un aspetto fondamentale della fede cristiana: Dio non solo ci chiama a partecipare alla sua opera di salvezza, ma desidera che siamo attivi, responsabili e protagonisti in questo processo. La riflessione del Papa sottolinea che essere cristiani implica una partecipazione attiva e responsabile nella diffusione del messaggio di Cristo. Un cristiano che non vive attivamente la sua fede è descritto come un “cristiano all’acqua di rose”, usando un’espressione cara alla nonna di Francesco. Questo richiamo alla responsabilità è ancor più significativo considerando che Dio, pur non avendo bisogno di noi, sceglie di coinvolgerci nonostante i nostri limiti e i nostri peccati.

Il Papa ha poi evidenziato la pazienza di Gesù nei riguardi dei suoi discepoli, nonostante i loro limiti e incomprensioni. Esempi a tal proposito si trovano nei Vangeli, come quando i discepoli non comprendevano le parole di Gesù (Lc 9,51-56), o quando litigavano tra loro (Mc 10,41). Nonostante ciò Gesù ha continuato a credere in loro. Portare la salvezza di Dio a tutti gli uomini è stato il cuore della missione di Gesù, la ragione stessa della sua esistenza (Gv 6,38). Unirsi a Lui in questa missione non è tempo sprecato, ma un cammino verso una felicità più profonda, non solo per sé stessi ma anche per gli altri. La testimonianza del Vangelo diventa un veicolo per diffondere amore e gioia.
Infine, Papa Francesco ha invitato tutti a riflettere sulla gioia che deriva dall’accettare la chiamata a conoscere e testimoniare Gesù, e a considerare l’importanza di condividere questa gioia con gli altri.
La domanda finale lasciata quest’oggi dal Santo Padre ai fedeli è un invito a rinnovare il proprio impegno nella fede: desideriamo davvero far sperimentare agli altri la bellezza di amare Gesù, attraverso la nostra testimonianza e la nostra gioia?

L’Angelus del Papa: un invito alla gioia e alla responsabilità del cristianesimo

Città del del Vaticano. Nell’Angelus di questa domenica, Papa Francesco ha riflettuto sulla vocazione dei primi discepoli, un tema centrale nel Vangelo di oggi (Mc 1,14-20). La scelta di Gesù di invitare i giovani pescatori a seguirlo e diventare “pescatori di uomini” (v. 17) mette in luce un aspetto fondamentale della fede cristiana: Dio non solo ci chiama a partecipare alla sua opera di salvezza, ma desidera che siamo attivi, responsabili e protagonisti in questo processo. La riflessione del Papa sottolinea che essere cristiani implica una partecipazione attiva e responsabile nella diffusione del messaggio di Cristo. Un cristiano che non vive attivamente la sua fede è descritto come un “cristiano all’acqua di rose”, usando un’espressione cara alla nonna di Francesco. Questo richiamo alla responsabilità è ancor più significativo considerando che Dio, pur non avendo bisogno di noi, sceglie di coinvolgerci nonostante i nostri limiti e i nostri peccati.

Il Papa ha poi evidenziato la pazienza di Gesù nei riguardi dei suoi discepoli, nonostante i loro limiti e incomprensioni. Esempi a tal proposito si trovano nei Vangeli, come quando i discepoli non comprendevano le parole di Gesù (Lc 9,51-56), o quando litigavano tra loro (Mc 10,41). Nonostante ciò Gesù ha continuato a credere in loro. Portare la salvezza di Dio a tutti gli uomini è stato il cuore della missione di Gesù, la ragione stessa della sua esistenza (Gv 6,38). Unirsi a Lui in questa missione non è tempo sprecato, ma un cammino verso una felicità più profonda, non solo per sé stessi ma anche per gli altri. La testimonianza del Vangelo diventa un veicolo per diffondere amore e gioia.
Infine, Papa Francesco ha invitato tutti a riflettere sulla gioia che deriva dall’accettare la chiamata a conoscere e testimoniare Gesù, e a considerare l’importanza di condividere questa gioia con gli altri.
La domanda finale lasciata quest’oggi dal Santo Padre ai fedeli è un invito a rinnovare il proprio impegno nella fede: desideriamo davvero far sperimentare agli altri la bellezza di amare Gesù, attraverso la nostra testimonianza e la nostra gioia?

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