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L’Udienza generale del Papa:  il vizio dell’ira

Città del Vaticano. Nell’udienza odierna, Papa Francesco ha affrontato un tema importante: il vizio dell’ira. Questo vizio, definito tenebroso e facilmente identificabile fisicamente, è stato oggetto di profonda riflessione. L’ira è un’emozione che emerge quando si percepisce un’ingiustizia patita o presunta, e può manifestarsi in modi evidenti come l’aggressività, il respiro affannoso e uno sguardo torvo. È un vizio che non dà tregua e può portare a conseguenze distruttive.

Una caratteristica distintiva dell’ira è la sua incapacità di accettare la diversità negli altri. Non si limita a condannare i comportamenti sbagliati di una persona, ma si estende a detestare l’intera persona per ciò che è. Questo vizio può rovinare le relazioni umane e portare a una perdita di lucidità. Quando si è dominati dall’ira, è difficile mitigarla con il tempo, e la distanza e il silenzio spesso la ingigantiscono.

Il Papa ha citato l’apostolo Paolo, che raccomanda ai cristiani di affrontare il problema dell’ira e cercare la riconciliazione immediatamente. L’ira può far perdere la capacità di riconoscere i propri difetti e le proprie mancanze, concentrando l’attenzione sugli errori degli altri.

Nel “Padre nostro,” Gesù insegna a pregare per le relazioni umane, riconoscendo che le persone sono imperfette e hanno bisogno di imparare a perdonare per essere perdonate. Papa Francesco sottolinea che tutti abbiamo bisogno di esercitarci nell’arte del perdono e contrastare l’ira con la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine e la pazienza.

Tuttavia, il Pontefice fa anche una distinzione importante tra l’ira e la “santa indignazione.” Mentre l’ira è un vizio cattivo che può portare a violenza e guerre, la santa indignazione è un sentimento di giusta indignazione di fronte all’ingiustizia e all’oppressione. Gesù stesso ha conosciuto questa santa indignazione durante la sua vita e ha compiuto azioni profetiche, motivate dallo zelo per la casa del Signore, ma non dall’ira.

Il Papa ci invita a educare le nostre emozioni, compresa l’ira, in modo da rivolgerle al bene anziché al male. Con l’aiuto dello Spirito Santo, possiamo trovare la giusta misura delle passioni e utilizzarle per promuovere la giustizia e il bene comune. In conclusione, l’ira può essere un vizio distruttivo, ma la sua gestione consapevole può aiutarci a vivere relazioni più sane e costruttive.

L’Udienza generale del Papa:  il vizio dell’ira

Città del Vaticano. Nell’udienza odierna, Papa Francesco ha affrontato un tema importante: il vizio dell’ira. Questo vizio, definito tenebroso e facilmente identificabile fisicamente, è stato oggetto di profonda riflessione. L’ira è un’emozione che emerge quando si percepisce un’ingiustizia patita o presunta, e può manifestarsi in modi evidenti come l’aggressività, il respiro affannoso e uno sguardo torvo. È un vizio che non dà tregua e può portare a conseguenze distruttive.

Una caratteristica distintiva dell’ira è la sua incapacità di accettare la diversità negli altri. Non si limita a condannare i comportamenti sbagliati di una persona, ma si estende a detestare l’intera persona per ciò che è. Questo vizio può rovinare le relazioni umane e portare a una perdita di lucidità. Quando si è dominati dall’ira, è difficile mitigarla con il tempo, e la distanza e il silenzio spesso la ingigantiscono.

Il Papa ha citato l’apostolo Paolo, che raccomanda ai cristiani di affrontare il problema dell’ira e cercare la riconciliazione immediatamente. L’ira può far perdere la capacità di riconoscere i propri difetti e le proprie mancanze, concentrando l’attenzione sugli errori degli altri.

Nel “Padre nostro,” Gesù insegna a pregare per le relazioni umane, riconoscendo che le persone sono imperfette e hanno bisogno di imparare a perdonare per essere perdonate. Papa Francesco sottolinea che tutti abbiamo bisogno di esercitarci nell’arte del perdono e contrastare l’ira con la benevolenza, la larghezza di cuore, la mansuetudine e la pazienza.

Tuttavia, il Pontefice fa anche una distinzione importante tra l’ira e la “santa indignazione.” Mentre l’ira è un vizio cattivo che può portare a violenza e guerre, la santa indignazione è un sentimento di giusta indignazione di fronte all’ingiustizia e all’oppressione. Gesù stesso ha conosciuto questa santa indignazione durante la sua vita e ha compiuto azioni profetiche, motivate dallo zelo per la casa del Signore, ma non dall’ira.

Il Papa ci invita a educare le nostre emozioni, compresa l’ira, in modo da rivolgerle al bene anziché al male. Con l’aiuto dello Spirito Santo, possiamo trovare la giusta misura delle passioni e utilizzarle per promuovere la giustizia e il bene comune. In conclusione, l’ira può essere un vizio distruttivo, ma la sua gestione consapevole può aiutarci a vivere relazioni più sane e costruttive.

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