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Presentazione del libro “Francesco d’Assisi. Una vita inquieta”

Il 27 febbraio, nella Pontificia Università Antonianum di Roma, Fr. Massimo Fusarelli ha presentato il suo libro “Francesco d’Assisi. Una vita inquieta”, insieme a Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento e autore della prefazione dell’opera. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il Magnifico Rettore della PUA Fr. Agustin Hernandez, frati francescani, suore di diverse congregazioni e studenti. 

 Mons. Accrocca ha descritto il libro tra i confini del genere romanzesco e biografico. Il primo capitolo infatti ha le caratteristiche del romanzo: Fr. Massimo cerca di ricreare un ambiente storico-culturale che le Fonti non raccontano. Essendo tuttavia risaputo che all’epoca (fine 1100) per le donne era molto pericoloso il momento del parto, il Ministro generale ricostruisce la scena di una donna straniera che si prepara a partorire.  

L’Arcivescovo ha spiegato che si fa riferimento alle Fonti nei successivi capitoli: la chiave di lettura è quella di mostrare l’umanità di Francesco. “Il santo è un uomo con i suoi limiti, con le sue debolezze – ha detto Mons. Accrocca – sappiamo che ha anche vissuto due anni di tristezza, che oggi potremmo definire depressione; però, quando ha incontrato Cristo, ha iniziato il suo cammino di conversione. Allora, se lui con tutta la sua fragilità ha fatto quello che ha fatto, vuol dire che tutti possiamo farlo”. 

 Fr. Massimo ha rivelato che scrivere il libro non è stata inizialmente una sua idea, ma che gli è stato chiesto dalla casa editrice Rizzoli. Una vera sfida scriverlo, per i diversi impegni che ha come Ministro generale dell’Ordine: “Ho usato ogni tempo libero per scrivere, ho fatto delle ricerche… ho riletto diversi aspetti di Francesco d’Assisi, è stato un dialogo tra me e questo giovane che poi è diventato adulto, e ho cercato di costruire qualcosa in base alle domande che io stesso mi facevo. L’ho scritto dappertutto, anche nelle sale di attesa degli aeroporti”, ha detto facendo riferimento a come è nato il libro. 

Sul titolo, “una vita inquieta”, ha spiegato che l’argomento si trova in tutta l’opera: “È il tema che ho scelto, ho provato a raccontarlo in un modo romanzato e credo che questa inquietudine l’abbia presa dalla madre e non da Pietro… Per Francesco tutte le sfide che ha vissuto sono state un’inquietudine”, ha commentato. 

Il libro è stato pensato soprattutto per un pubblico laico e per i giovani: “Sarei felice se fosse letto da persone tra i 20 e i 30 anni, perché Francesco parla ancora ai giovani; spero che questa vita inquieta possa parlare anche all’inquietudine dei ragazzi di oggi”, ha aggiunto Fr. Massimo. 

Il libro cerca di spiegare, con parole semplici, questa ricerca di Francesco di seguire l’intuizione del Vangelo: “Lui non fece nessun progetto di vita, a differenza di come facciamo oggi noi frati; il suo progetto di vita era seguire il santo Vangelo”, ha detto il Ministro, che nella sua opera descrive la realtà che ha vissuto il Poverello, una realtà di cambiamento della società e di guerra, che anche noi viviamo. 

Ha poi continuato: “Francesco parla alle donne e agli uomini di oggi che vivono nell’incertezza del futuro, a causa della cosiddetta «guerra mondiale a pezzi». Francesco è vissuto in un tempo di guerra, nel tempo delle Crociate; va in mezzo ai crociati a dire di non attaccare… C’era qualcosa che stava cambiando nel mondo e che Francesco aveva intuito”. 

Fr. Massimo ha terminato la presentazione rivolgendosi ai frati presenti, esortandoli a riflettere sul non essere stati chiamati a replicare ciò che il santo d’Assisi ha fatto, al contrario: Francesco insegna a rispondere alla realtà nella quale si sta vivendo, ora.

Presentazione del libro “Francesco d’Assisi. Una vita inquieta”

Il 27 febbraio, nella Pontificia Università Antonianum di Roma, Fr. Massimo Fusarelli ha presentato il suo libro “Francesco d’Assisi. Una vita inquieta”, insieme a Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento e autore della prefazione dell’opera. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il Magnifico Rettore della PUA Fr. Agustin Hernandez, frati francescani, suore di diverse congregazioni e studenti. 

 Mons. Accrocca ha descritto il libro tra i confini del genere romanzesco e biografico. Il primo capitolo infatti ha le caratteristiche del romanzo: Fr. Massimo cerca di ricreare un ambiente storico-culturale che le Fonti non raccontano. Essendo tuttavia risaputo che all’epoca (fine 1100) per le donne era molto pericoloso il momento del parto, il Ministro generale ricostruisce la scena di una donna straniera che si prepara a partorire.  

L’Arcivescovo ha spiegato che si fa riferimento alle Fonti nei successivi capitoli: la chiave di lettura è quella di mostrare l’umanità di Francesco. “Il santo è un uomo con i suoi limiti, con le sue debolezze – ha detto Mons. Accrocca – sappiamo che ha anche vissuto due anni di tristezza, che oggi potremmo definire depressione; però, quando ha incontrato Cristo, ha iniziato il suo cammino di conversione. Allora, se lui con tutta la sua fragilità ha fatto quello che ha fatto, vuol dire che tutti possiamo farlo”. 

 Fr. Massimo ha rivelato che scrivere il libro non è stata inizialmente una sua idea, ma che gli è stato chiesto dalla casa editrice Rizzoli. Una vera sfida scriverlo, per i diversi impegni che ha come Ministro generale dell’Ordine: “Ho usato ogni tempo libero per scrivere, ho fatto delle ricerche… ho riletto diversi aspetti di Francesco d’Assisi, è stato un dialogo tra me e questo giovane che poi è diventato adulto, e ho cercato di costruire qualcosa in base alle domande che io stesso mi facevo. L’ho scritto dappertutto, anche nelle sale di attesa degli aeroporti”, ha detto facendo riferimento a come è nato il libro. 

Sul titolo, “una vita inquieta”, ha spiegato che l’argomento si trova in tutta l’opera: “È il tema che ho scelto, ho provato a raccontarlo in un modo romanzato e credo che questa inquietudine l’abbia presa dalla madre e non da Pietro… Per Francesco tutte le sfide che ha vissuto sono state un’inquietudine”, ha commentato. 

Il libro è stato pensato soprattutto per un pubblico laico e per i giovani: “Sarei felice se fosse letto da persone tra i 20 e i 30 anni, perché Francesco parla ancora ai giovani; spero che questa vita inquieta possa parlare anche all’inquietudine dei ragazzi di oggi”, ha aggiunto Fr. Massimo. 

Il libro cerca di spiegare, con parole semplici, questa ricerca di Francesco di seguire l’intuizione del Vangelo: “Lui non fece nessun progetto di vita, a differenza di come facciamo oggi noi frati; il suo progetto di vita era seguire il santo Vangelo”, ha detto il Ministro, che nella sua opera descrive la realtà che ha vissuto il Poverello, una realtà di cambiamento della società e di guerra, che anche noi viviamo. 

Ha poi continuato: “Francesco parla alle donne e agli uomini di oggi che vivono nell’incertezza del futuro, a causa della cosiddetta «guerra mondiale a pezzi». Francesco è vissuto in un tempo di guerra, nel tempo delle Crociate; va in mezzo ai crociati a dire di non attaccare… C’era qualcosa che stava cambiando nel mondo e che Francesco aveva intuito”. 

Fr. Massimo ha terminato la presentazione rivolgendosi ai frati presenti, esortandoli a riflettere sul non essere stati chiamati a replicare ciò che il santo d’Assisi ha fatto, al contrario: Francesco insegna a rispondere alla realtà nella quale si sta vivendo, ora.

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