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Il Papa incontra i detenuti a Verona

Durante la sua visita pastorale a Verona, Papa Francesco ha rivolto un messaggio di speranza e di valore alla vita, incontrando 592 detenuti presso la Casa Circondariale di Montorio. Questo significativo incontro è stato accolto con gioia e calore. Il Papa ha evidenziato l’importanza intrinseca di ogni esistenza umana, sottolineando che, nonostante le avversità, la vita è sempre degna di essere vissuta e che vi è sempre spazio per la speranza, anche quando sembra che le luci si spengano.

L’accoglienza riservata al Pontefice è stata festosa, caratterizzata da canti, cori e applausi, in un’atmosfera di gratitudine e di accettazione. Francesca Gioieni e Mario Piramide, rispettivamente direttori della Casa Circondariale e della Polizia Penitenziaria, hanno rappresentato la comunità nell’accogliere il Papa. L’incontro si è svolto nel giardino interno della struttura, dove sono stati esposti cartelli colorati di benvenuto, in un clima di inclusione e apertura.

Durante il suo intervento, Papa Francesco ha ribadito il concetto che nessun essere umano debba mai considerarsi come “materiale di scarto”, invitando a non perdere di vista la “porta della speranza”. Ha esortato a non cedere allo sconforto, ma a considerare ogni esistenza come un dono unico, sia per sé stessi che per gli altri, sottolineando la presenza costante di Dio nel cammino dell’uomo. Come segno tangibile di questa condivisione di speranza, il Papa ha donato ai detenuti un’immagine della Madonna con Bambino, un simbolo di tenerezza.

Durante la benedizione silenziosa, inoltre, Papa Francesco ha rispettato le diverse credenze religiose presenti tra i detenuti, sottolineando l’unità della figura divina. Ha evidenziato le tre virtù di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza, offrendo un messaggio di conforto e di solidarietà in mezzo alle difficoltà della vita.

Inoltre, ha anche affrontato il tema del sovraffollamento nelle carceri, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Ha descritto il carcere come un luogo di umanità, caratterizzato da forza e desiderio di riscatto, ma anche afflitto da difficoltà e sofferenze.

In vista dell’imminente Giubileo, il Pontefice ha invitato alla conversione e al rinnovamento, celebrando la possibilità di un cambiamento positivo nelle vite di tutti. Ha sottolineato il concetto del perdono divino come fonte di speranza e di liberazione.

L’attenzione prolungata dedicata dal Papa alla comunità carceraria ha suscitato gioia e commozione tra i detenuti, che hanno espresso gratitudine per l’opportunità di essere ascoltati e accolti con amore e rispetto. La direttrice della struttura ha ribadito l’impegno a essere un luogo di sostegno e di accoglienza per tutti i detenuti, testimoniando l’importanza di tendere una mano amica in ogni circostanza.

Il Papa incontra i detenuti a Verona

Durante la sua visita pastorale a Verona, Papa Francesco ha rivolto un messaggio di speranza e di valore alla vita, incontrando 592 detenuti presso la Casa Circondariale di Montorio. Questo significativo incontro è stato accolto con gioia e calore. Il Papa ha evidenziato l’importanza intrinseca di ogni esistenza umana, sottolineando che, nonostante le avversità, la vita è sempre degna di essere vissuta e che vi è sempre spazio per la speranza, anche quando sembra che le luci si spengano.

L’accoglienza riservata al Pontefice è stata festosa, caratterizzata da canti, cori e applausi, in un’atmosfera di gratitudine e di accettazione. Francesca Gioieni e Mario Piramide, rispettivamente direttori della Casa Circondariale e della Polizia Penitenziaria, hanno rappresentato la comunità nell’accogliere il Papa. L’incontro si è svolto nel giardino interno della struttura, dove sono stati esposti cartelli colorati di benvenuto, in un clima di inclusione e apertura.

Durante il suo intervento, Papa Francesco ha ribadito il concetto che nessun essere umano debba mai considerarsi come “materiale di scarto”, invitando a non perdere di vista la “porta della speranza”. Ha esortato a non cedere allo sconforto, ma a considerare ogni esistenza come un dono unico, sia per sé stessi che per gli altri, sottolineando la presenza costante di Dio nel cammino dell’uomo. Come segno tangibile di questa condivisione di speranza, il Papa ha donato ai detenuti un’immagine della Madonna con Bambino, un simbolo di tenerezza.

Durante la benedizione silenziosa, inoltre, Papa Francesco ha rispettato le diverse credenze religiose presenti tra i detenuti, sottolineando l’unità della figura divina. Ha evidenziato le tre virtù di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza, offrendo un messaggio di conforto e di solidarietà in mezzo alle difficoltà della vita.

Inoltre, ha anche affrontato il tema del sovraffollamento nelle carceri, sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Ha descritto il carcere come un luogo di umanità, caratterizzato da forza e desiderio di riscatto, ma anche afflitto da difficoltà e sofferenze.

In vista dell’imminente Giubileo, il Pontefice ha invitato alla conversione e al rinnovamento, celebrando la possibilità di un cambiamento positivo nelle vite di tutti. Ha sottolineato il concetto del perdono divino come fonte di speranza e di liberazione.

L’attenzione prolungata dedicata dal Papa alla comunità carceraria ha suscitato gioia e commozione tra i detenuti, che hanno espresso gratitudine per l’opportunità di essere ascoltati e accolti con amore e rispetto. La direttrice della struttura ha ribadito l’impegno a essere un luogo di sostegno e di accoglienza per tutti i detenuti, testimoniando l’importanza di tendere una mano amica in ogni circostanza.

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