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Papa Francesco: meraviglia e gratitudine, i pilastri dell’Eucaristia

Città del Vaticano. Oggi, affacciandosi su Piazza San Pietro per il tradizionale Angelus domenicale, Papa Francesco ha proposto una riflessione sull’Eucaristia, partendo dal Vangelo del giorno (Gv 6,51). Il Santo Padre ha richiamato l’attenzione dei fedeli sulle parole di Gesù: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo». Con semplicità, il Figlio di Dio si presenta come l’alimento essenziale per la vita spirituale, il pane, quotidiano e comune a tutti, ma trasfigurato in qualcosa di molto più grande. Papa Francesco ha voluto soffermarsi su due atteggiamenti fondamentali che il credente dovrebbe assumere di fronte al miracolo dell’Eucaristia: meraviglia e gratitudine. Il primo è proprio la meraviglia, il senso di stupore davanti alle parole di Cristo. “Gesù sempre ci sorprende”, ha affermato il Papa. Il pane disceso dal cielo è un dono che supera ogni aspettativa umana, al punto che, anche tra coloro che ascoltavano Gesù, alcuni si sono messi a discutere, trovando difficile comprendere come potesse dar loro da mangiare la sua carne. “Anche oggi ci poniamo questa domanda – ha sottolineato il Santo Padre – però con meraviglia e gratitudine”. È proprio la meraviglia che apre il cuore alla comprensione del mistero. Carne e sangue, ha spiegato il Papa, non sono altro che l’umanità di Cristo, che offre se stesso come nutrimento per la nostra vita spirituale. È un dono inaspettato, che va oltre la logica umana e richiama l’essenza stessa dell’amore di Dio. Il secondo atteggiamento su cui si è concentrato il Pontefice è stato la gratitudine. “Gesù si fa pane per noi”, ha ricordato con fervore.

Citando il Vangelo, il Papa ha ribadito come “Chi mangia la mia carne rimane in me e io in lui”. In questo segno sacramentale, Cristo si rende presente, offrendosi non solo come cibo per il corpo, ma come vero nutrimento per l’anima. “Grazie, Signore Gesù!”, ha esclamato Papa Francesco, invitando tutti i fedeli a pronunciare con il cuore queste parole. L’Eucaristia, infatti, è essenziale perché risponde a una fame più profonda, che non tocca lo stomaco, ma il cuore: fame di speranza, di verità e di salvezza. In questo contesto, il Papa ha evidenziato che Gesù non si limita a nutrire il corpo, come avvenuto con la moltiplicazione dei pani, ma offre se stesso come vero cibo e vera bevanda, un dono che non solo soddisfa le necessità immediate, ma dona la vita eterna. Papa Francesco ha voluto anche dissipare qualsiasi visione “magica” dell’Eucaristia. “Non è un qualcosa che risolve di colpo tutti i problemi”, ha spiegato. Piuttosto, è il Corpo di Cristo che ci accompagna, che dona speranza ai poveri e sfida l’arroganza di chi si arricchisce a spese degli altri. È un segno di comunione, non solo tra Dio e l’uomo, ma anche tra gli esseri umani. La celebrazione dell’Eucaristia, ha continuato il Papa, deve spingerci a domandarci se sentiamo davvero fame e sete di salvezza, non solo per noi stessi, ma per tutti i nostri fratelli e sorelle. In conclusione, Papa Francesco ha affidato queste riflessioni alla Vergine Maria, chiedendo il suo aiuto affinché tutti possano accogliere con cuore aperto il dono del cielo che si manifesta nel segno del pane.

Il messaggio di oggi, intriso di meraviglia e gratitudine, è un richiamo all’essenzialità dell’Eucaristia nella vita di ogni cristiano. Papa Francesco ci invita a non dare per scontato questo miracolo quotidiano, ma a riscoprirne il profondo valore e l’enorme portata spirituale. In un mondo segnato da divisioni e difficoltà, l’Eucaristia si offre come segno di comunione e speranza, un nutrimento che sazia la fame più profonda del cuore umano. Preghiamo insieme, come ci invita il Papa, per riscoprire con meraviglia e gratitudine questo dono incommensurabile.

Papa Francesco: meraviglia e gratitudine, i pilastri dell’Eucaristia

Città del Vaticano. Oggi, affacciandosi su Piazza San Pietro per il tradizionale Angelus domenicale, Papa Francesco ha proposto una riflessione sull’Eucaristia, partendo dal Vangelo del giorno (Gv 6,51). Il Santo Padre ha richiamato l’attenzione dei fedeli sulle parole di Gesù: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo». Con semplicità, il Figlio di Dio si presenta come l’alimento essenziale per la vita spirituale, il pane, quotidiano e comune a tutti, ma trasfigurato in qualcosa di molto più grande. Papa Francesco ha voluto soffermarsi su due atteggiamenti fondamentali che il credente dovrebbe assumere di fronte al miracolo dell’Eucaristia: meraviglia e gratitudine. Il primo è proprio la meraviglia, il senso di stupore davanti alle parole di Cristo. “Gesù sempre ci sorprende”, ha affermato il Papa. Il pane disceso dal cielo è un dono che supera ogni aspettativa umana, al punto che, anche tra coloro che ascoltavano Gesù, alcuni si sono messi a discutere, trovando difficile comprendere come potesse dar loro da mangiare la sua carne. “Anche oggi ci poniamo questa domanda – ha sottolineato il Santo Padre – però con meraviglia e gratitudine”. È proprio la meraviglia che apre il cuore alla comprensione del mistero. Carne e sangue, ha spiegato il Papa, non sono altro che l’umanità di Cristo, che offre se stesso come nutrimento per la nostra vita spirituale. È un dono inaspettato, che va oltre la logica umana e richiama l’essenza stessa dell’amore di Dio. Il secondo atteggiamento su cui si è concentrato il Pontefice è stato la gratitudine. “Gesù si fa pane per noi”, ha ricordato con fervore.

Citando il Vangelo, il Papa ha ribadito come “Chi mangia la mia carne rimane in me e io in lui”. In questo segno sacramentale, Cristo si rende presente, offrendosi non solo come cibo per il corpo, ma come vero nutrimento per l’anima. “Grazie, Signore Gesù!”, ha esclamato Papa Francesco, invitando tutti i fedeli a pronunciare con il cuore queste parole. L’Eucaristia, infatti, è essenziale perché risponde a una fame più profonda, che non tocca lo stomaco, ma il cuore: fame di speranza, di verità e di salvezza. In questo contesto, il Papa ha evidenziato che Gesù non si limita a nutrire il corpo, come avvenuto con la moltiplicazione dei pani, ma offre se stesso come vero cibo e vera bevanda, un dono che non solo soddisfa le necessità immediate, ma dona la vita eterna. Papa Francesco ha voluto anche dissipare qualsiasi visione “magica” dell’Eucaristia. “Non è un qualcosa che risolve di colpo tutti i problemi”, ha spiegato. Piuttosto, è il Corpo di Cristo che ci accompagna, che dona speranza ai poveri e sfida l’arroganza di chi si arricchisce a spese degli altri. È un segno di comunione, non solo tra Dio e l’uomo, ma anche tra gli esseri umani. La celebrazione dell’Eucaristia, ha continuato il Papa, deve spingerci a domandarci se sentiamo davvero fame e sete di salvezza, non solo per noi stessi, ma per tutti i nostri fratelli e sorelle. In conclusione, Papa Francesco ha affidato queste riflessioni alla Vergine Maria, chiedendo il suo aiuto affinché tutti possano accogliere con cuore aperto il dono del cielo che si manifesta nel segno del pane.

Il messaggio di oggi, intriso di meraviglia e gratitudine, è un richiamo all’essenzialità dell’Eucaristia nella vita di ogni cristiano. Papa Francesco ci invita a non dare per scontato questo miracolo quotidiano, ma a riscoprirne il profondo valore e l’enorme portata spirituale. In un mondo segnato da divisioni e difficoltà, l’Eucaristia si offre come segno di comunione e speranza, un nutrimento che sazia la fame più profonda del cuore umano. Preghiamo insieme, come ci invita il Papa, per riscoprire con meraviglia e gratitudine questo dono incommensurabile.

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