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Crisi climatica, migrazione e diritti umani. Papa Francesco riflette sul futuro del mondo al termine del viaggio nel Sud-est asiatico

Durante il volo di ritorno dal suo viaggio pastorale nel Sud-est asiatico, Papa Francesco ha affrontato una serie di temi cruciali che toccano la vita sociale, politica e religiosa dei Paesi visitati e del mondo intero. In primo luogo, ha elogiato Singapore per il suo sviluppo e l’armonia interreligiosa, definendolo un modello di fratellanza. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il basso tasso di natalità, invitando la popolazione a riflettere sull’importanza dei bambini per il futuro della società.

Riguardo a Timor Est, ha parlato con affetto della cultura semplice e gioiosa del Paese, ma ha anche avvertito sulle possibili influenze esterne che potrebbero minare l’armonia sociale, utilizzando l’immagine dei “coccodrilli” per descrivere queste minacce. Ha inoltre sottolineato il pericolo delle sette religiose, distinguendole dalle religioni che devono essere rispettate.

In Indonesia e Papua Nuova Guinea, il Pontefice ha affrontato il tema della giustizia sociale, evidenziando come gli investimenti nel settore minerario spesso non apportino benefici alle popolazioni locali, ma siano riservati a pochi oligarchi. Ha invitato a un dialogo sociale per garantire una distribuzione più equa delle risorse. Ha lodato la vivacità culturale di Papua Nuova Guinea, in particolare l’arte e le tradizioni locali, e ha elogiato il lavoro missionario nelle aree remote.

Sul fronte delle relazioni con la Cina, Francesco si è detto soddisfatto del dialogo in corso, specialmente riguardo alla nomina dei vescovi, e ha espresso il desiderio di visitare il Paese, lodandone la cultura millenaria. Riguardo alla questione della pace, ha sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale, citando gli sforzi della Cina per mediare in conflitti come quello in Medio Oriente.

Ha espresso profondo dolore per la situazione a Gaza, rivelando di essere in contatto quotidiano con la parrocchia locale, che accoglie cristiani e musulmani insieme. Ha condannato la violenza indiscriminata che colpisce anche i bambini e ha ribadito che la guerra è sempre una sconfitta.

Nel rispondere a domande su questioni etiche, come l’aborto e l’immigrazione, Papa Francesco ha condannato entrambe le pratiche come contrarie alla vita, descrivendo l’aborto come un assassinio e la mancanza di accoglienza verso i migranti come una forma di schiavitù moderna. Ha richiamato l’attenzione sul dovere cristiano di proteggere lo straniero, l’orfano e la vedova, come indicato dalla Bibbia.

Ha inoltre espresso preoccupazione per il crescente disimpegno di alcuni Paesi dall’Accordo di Parigi sul clima, definendo la crisi climatica un problema grave che richiede azioni concrete. Infine, in merito a un possibile viaggio in Argentina, il Papa ha espresso il desiderio di visitare il suo Paese natale, pur precisando che ci sono ancora questioni da risolvere prima che il viaggio possa essere confermato. Ha anche accennato alla possibilità di una visita alle Canarie, per esprimere solidarietà ai migranti che attraversano il Mediterraneo.

La conferenza stampa ha confermato l’impegno di Papa Francesco a promuovere la giustizia, la pace e la dignità umana, ribadendo la centralità della fratellanza e della solidarietà come valori fondamentali per affrontare le sfide globali del nostro tempo.

Crisi climatica, migrazione e diritti umani. Papa Francesco riflette sul futuro del mondo al termine del viaggio nel Sud-est asiatico

Durante il volo di ritorno dal suo viaggio pastorale nel Sud-est asiatico, Papa Francesco ha affrontato una serie di temi cruciali che toccano la vita sociale, politica e religiosa dei Paesi visitati e del mondo intero. In primo luogo, ha elogiato Singapore per il suo sviluppo e l’armonia interreligiosa, definendolo un modello di fratellanza. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il basso tasso di natalità, invitando la popolazione a riflettere sull’importanza dei bambini per il futuro della società.

Riguardo a Timor Est, ha parlato con affetto della cultura semplice e gioiosa del Paese, ma ha anche avvertito sulle possibili influenze esterne che potrebbero minare l’armonia sociale, utilizzando l’immagine dei “coccodrilli” per descrivere queste minacce. Ha inoltre sottolineato il pericolo delle sette religiose, distinguendole dalle religioni che devono essere rispettate.

In Indonesia e Papua Nuova Guinea, il Pontefice ha affrontato il tema della giustizia sociale, evidenziando come gli investimenti nel settore minerario spesso non apportino benefici alle popolazioni locali, ma siano riservati a pochi oligarchi. Ha invitato a un dialogo sociale per garantire una distribuzione più equa delle risorse. Ha lodato la vivacità culturale di Papua Nuova Guinea, in particolare l’arte e le tradizioni locali, e ha elogiato il lavoro missionario nelle aree remote.

Sul fronte delle relazioni con la Cina, Francesco si è detto soddisfatto del dialogo in corso, specialmente riguardo alla nomina dei vescovi, e ha espresso il desiderio di visitare il Paese, lodandone la cultura millenaria. Riguardo alla questione della pace, ha sottolineato l’importanza della collaborazione internazionale, citando gli sforzi della Cina per mediare in conflitti come quello in Medio Oriente.

Ha espresso profondo dolore per la situazione a Gaza, rivelando di essere in contatto quotidiano con la parrocchia locale, che accoglie cristiani e musulmani insieme. Ha condannato la violenza indiscriminata che colpisce anche i bambini e ha ribadito che la guerra è sempre una sconfitta.

Nel rispondere a domande su questioni etiche, come l’aborto e l’immigrazione, Papa Francesco ha condannato entrambe le pratiche come contrarie alla vita, descrivendo l’aborto come un assassinio e la mancanza di accoglienza verso i migranti come una forma di schiavitù moderna. Ha richiamato l’attenzione sul dovere cristiano di proteggere lo straniero, l’orfano e la vedova, come indicato dalla Bibbia.

Ha inoltre espresso preoccupazione per il crescente disimpegno di alcuni Paesi dall’Accordo di Parigi sul clima, definendo la crisi climatica un problema grave che richiede azioni concrete. Infine, in merito a un possibile viaggio in Argentina, il Papa ha espresso il desiderio di visitare il suo Paese natale, pur precisando che ci sono ancora questioni da risolvere prima che il viaggio possa essere confermato. Ha anche accennato alla possibilità di una visita alle Canarie, per esprimere solidarietà ai migranti che attraversano il Mediterraneo.

La conferenza stampa ha confermato l’impegno di Papa Francesco a promuovere la giustizia, la pace e la dignità umana, ribadendo la centralità della fratellanza e della solidarietà come valori fondamentali per affrontare le sfide globali del nostro tempo.

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