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“I poveri non possono aspettare”: l’appello del Papa nella Giornata Mondiale dei Poveri

Città del Vaticano. Durante l’Angelus, Papa Francesco, nel commentare il Vangelo proposto dalla Liturgia odierna, caratterizzato da scenari apocalittici, ha offerto una prospettiva differente, intravedendo nelle parole dell’evangelista Marco un invito alla speranza e alla fiducia nell’eternità.

Ciò che passa e ciò che resta

Il Pontefice ha invitato a soffermarsi su due concetti fondamentali: ciò che è destinato a passare e ciò che invece permane. “Le crisi e i fallimenti – ha spiegato – anche se dolorosi, sono importanti. Ci insegnano a non attaccare il cuore alle cose di questo mondo, che sono destinate a tramontare”. Ha poi sottolineato come le parole di Gesù, al contrario, non passeranno mai: “Mentre tutto passa, Cristo resta”. Nella sua riflessione, il Papa ha offerto una prospettiva di speranza: in Cristo, nulla di ciò che è stato amato e costruito nella vita terrena andrà perduto. “La morte – ha affermato – sarà l’inizio di una nuova vita”. Infine Francesco, ha rivolto un invito ai fedeli: “Siamo attaccati alle cose che passano o alle parole del Signore che restano? Facciamoci questa domanda”.

Dopo l’Angelus. Nuovi Beati e impegno per i poveri

Il Papa ha richiamato l’attenzione su importanti eventi ecclesiali e tematiche di rilevanza sociale. Ha annunciato con gioia la beatificazione di tre nuovi martiri: Luigi Palić e Gjon Gazulli, vittime della persecuzione religiosa del XX secolo in Albania, e Max Josef Metzger, sacerdote tedesco ucciso dal nazismo per il suo impegno per la pace. “Il loro esempio – ha detto – sia di conforto ai cristiani che oggi sono discriminati per la loro fede”.
In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, il Papa ha ribadito l’urgenza di non rimanere indifferenti verso chi è in difficoltà. “I poveri non possono aspettare”, ha ammonito, incoraggiando un’elemosina che non sia solo un atto materiale, ma un incontro umano: “Toccare la mano del povero, guardarlo negli occhi”.

Preghiera per la pace e solidarietà

Non è mancato un appello accorato per la pace in diverse aree del mondo colpite da conflitti, tra cui Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar e Sudan. “La guerra rende disumani – ha sottolineato – e induce a tollerare crimini inaccettabili”. Un monito rivolto ai governanti, affinché ascoltino il grido dei popoli per la pace.
Francesco ha poi ricordato altre ricorrenze, come la Giornata Mondiale della Pesca, affidando i pescatori e le loro famiglie alla protezione di Maria, Stella del mare, e la Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, definendo ogni abuso un “tradimento della fiducia e della vita”.

“I poveri non possono aspettare”: l’appello del Papa nella Giornata Mondiale dei Poveri

Città del Vaticano. Durante l’Angelus, Papa Francesco, nel commentare il Vangelo proposto dalla Liturgia odierna, caratterizzato da scenari apocalittici, ha offerto una prospettiva differente, intravedendo nelle parole dell’evangelista Marco un invito alla speranza e alla fiducia nell’eternità.

Ciò che passa e ciò che resta

Il Pontefice ha invitato a soffermarsi su due concetti fondamentali: ciò che è destinato a passare e ciò che invece permane. “Le crisi e i fallimenti – ha spiegato – anche se dolorosi, sono importanti. Ci insegnano a non attaccare il cuore alle cose di questo mondo, che sono destinate a tramontare”. Ha poi sottolineato come le parole di Gesù, al contrario, non passeranno mai: “Mentre tutto passa, Cristo resta”. Nella sua riflessione, il Papa ha offerto una prospettiva di speranza: in Cristo, nulla di ciò che è stato amato e costruito nella vita terrena andrà perduto. “La morte – ha affermato – sarà l’inizio di una nuova vita”. Infine Francesco, ha rivolto un invito ai fedeli: “Siamo attaccati alle cose che passano o alle parole del Signore che restano? Facciamoci questa domanda”.

Dopo l’Angelus. Nuovi Beati e impegno per i poveri

Il Papa ha richiamato l’attenzione su importanti eventi ecclesiali e tematiche di rilevanza sociale. Ha annunciato con gioia la beatificazione di tre nuovi martiri: Luigi Palić e Gjon Gazulli, vittime della persecuzione religiosa del XX secolo in Albania, e Max Josef Metzger, sacerdote tedesco ucciso dal nazismo per il suo impegno per la pace. “Il loro esempio – ha detto – sia di conforto ai cristiani che oggi sono discriminati per la loro fede”.
In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, il Papa ha ribadito l’urgenza di non rimanere indifferenti verso chi è in difficoltà. “I poveri non possono aspettare”, ha ammonito, incoraggiando un’elemosina che non sia solo un atto materiale, ma un incontro umano: “Toccare la mano del povero, guardarlo negli occhi”.

Preghiera per la pace e solidarietà

Non è mancato un appello accorato per la pace in diverse aree del mondo colpite da conflitti, tra cui Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar e Sudan. “La guerra rende disumani – ha sottolineato – e induce a tollerare crimini inaccettabili”. Un monito rivolto ai governanti, affinché ascoltino il grido dei popoli per la pace.
Francesco ha poi ricordato altre ricorrenze, come la Giornata Mondiale della Pesca, affidando i pescatori e le loro famiglie alla protezione di Maria, Stella del mare, e la Giornata di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, definendo ogni abuso un “tradimento della fiducia e della vita”.

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