Il Festival di Sanremo 2025 si prepara ad accogliere una serie di brani che raccontano storie intime e universali. Tra questi, quattro cantautori portano sul palco la loro visione della vita e dell’amore, esplorando il valore della genitorialità, la consapevolezza dell’esistenza, il legame con i genitori anziani e le passioni giovanili. Brunori Sas, Francesco Gabbani, Simone Cristicchi e Achille Lauro propongono testi profondi e ricchi di significato, che nascono da esperienze personali e dal desiderio di condividere emozioni vere.
Brunori Sas, “L’albero delle noci”. Il miracolo della nascita
Per Brunori Sas, il brano L’albero delle noci rappresenta molto più di una semplice canzone: è una riflessione sulla trasformazione che la nascita di un figlio porta nella vita di una persona. “Ho scritto questa canzone pensando a mia figlia, alla rivoluzione che ha portato nella mia esistenza. L’ho paragonata a un albero che cresce davanti casa mia, forte e radicato nel tempo”, racconta il cantautore calabrese, al suo debutto al Festival.
Nel testo emergono le emozioni contrastanti della genitorialità: la gioia immensa e le paure, la consapevolezza di una responsabilità nuova e il senso di meraviglia di fronte alla vita che si rinnova. “È una canzone che mi rappresenta profondamente, forse più di qualsiasi altro brano che abbia scritto finora. Partecipare a Sanremo è il modo migliore per darle la giusta luce”, aggiunge.
Francesco Gabbani, “Viva la vita”. In inno alla semplicità e alla consapevolezza
Francesco Gabbani porta a Sanremo un brano dal titolo emblematico: Viva la vita. “Questa canzone nasce come un promemoria per me stesso. In un mondo che corre veloce, è facile perdere di vista ciò che conta davvero. Ho voluto scrivere un pezzo che celebra l’esistenza nella sua interezza, senza dimenticare la bellezza delle cose semplici”, spiega.
Il brano è ispirato anche alla lettura di Tiziano Terzani, che ha influenzato profondamente la visione di Gabbani sulla vita e sulla necessità di accogliere ogni esperienza, anche la sofferenza, con gratitudine. “Riflettere sul significato dell’esistenza mi ha fatto capire che la vera serenità sta nella capacità di accettare ciò che siamo e ciò che viviamo, senza voler sempre cambiare tutto”, racconta il cantautore.
Simone Cristicchi, “Quando sarai piccola”. Il delicato legame con i genitori anziani
Un brano toccante e personale è quello di Simone Cristicchi, che con Quando sarai piccola affronta il tema della vecchiaia e del rapporto tra genitori e figli. “Ho voluto raccontare quel momento della vita in cui i ruoli si capovolgono: i genitori invecchiano e diventano fragili, quasi bambini, e i figli si trovano a prendersi cura di loro”, spiega Cristicchi.
La canzone nasce dalla sua esperienza personale con la madre, che ha affrontato problemi di salute negli ultimi anni. “Scrivere questo brano è stato come mettere nero su bianco le emozioni che ho vissuto accanto a lei. Ogni parola è un atto d’amore, ma anche una presa di coscienza su quanto sia difficile accettare il tempo che passa”, racconta il cantautore.
L’intensità emotiva del pezzo lo rende uno dei brani più toccanti del Festival. “So che sarà difficile cantarlo senza emozionarmi, ma credo che questa canzone possa toccare il cuore di chiunque abbia vissuto un’esperienza simile”, conclude Cristicchi.
Achille Lauro, “Incoscienti giovani”; Il caos e la bellezza dell’amore giovanile
Per Achille Lauro, Incoscienti giovani è un pezzo di vita vissuta. “L’ho scritto due anni fa, senza pensare al Festival. È una fotografia di una relazione intensa e complicata, di quelle che ti fanno perdere la testa e allo stesso tempo ti salvano”, racconta.
Il brano descrive l’amore tra due ragazzi che vivono nella frenesia della città, tra sogni, incertezze e passioni travolgenti. “Non è solo una storia d’amore, ma anche un modo per raccontare la difficoltà di trovare un posto nel mondo, di sentirsi parte di qualcosa. È il caos e la bellezza di essere giovani”, spiega il cantautore.
Lauro sottolinea che il brano riflette una realtà che molti hanno vissuto: il sentimento che oscilla tra desiderio e paura, libertà e smarrimento. “L’amore, a volte, è il nostro unico rifugio in un mondo che sembra non capirci”, conclude.
Quattro storie diverse, un unico filo conduttore
Brunori Sas, Gabbani, Cristicchi e Lauro portano sul palco quattro brani profondi e personali, in cui l’amore e la vita si intrecciano in modi diversi. Dalla gioia di una nascita al coraggio di affrontare l’età che avanza, dalla celebrazione dell’esistenza alla complessità dei sentimenti giovanili, le loro canzoni offrono uno sguardo autentico su emozioni che appartengono a tutti.
Sanremo 2025 si conferma ancora una volta un palcoscenico capace di dare spazio a storie vere, raccontate con la sensibilità e la passione di alcuni dei più talentuosi cantautori italiani. Sarà il pubblico a decretare il vincitore, ma una cosa è certa: queste canzoni hanno già conquistato il cuore di chi le ha ascoltate.