Città del Vaticano. Anche questa domenica, Papa Francesco ha rivolto il suo consueto messaggio dell’Angelus dal Policlinico Gemelli di Roma, dove è ricoverato per proseguire le cure. Nonostante la sua condizione di salute, il Papa ha continuato a condividere con i fedeli le sue riflessioni, sul Vangelo domenicale guidato dall’esperienza personale di fragilità e speranza.
La vista e il gusto: due strumenti per giudicare con carità
Nel Vangelo di questa domenica (Lc 6,39-45), Gesù invita a riflettere su due dei nostri sensi fondamentali: la vista e il gusto. Riguardo alla vista, il Papa ha sottolineato l’importanza di allenare gli occhi per vedere il mondo e il prossimo con carità, non con giudizio. Gesù ci esorta a togliere prima “la trave dal nostro occhio” per poter aiutare gli altri a rimuovere “la pagliuzza dal loro”. La correzione fraterna, dunque, deve essere fatta con amore e non con condanna, perché, come ha detto il Papa, “se non è fraterna, non è una correzione”.
Le parole come frutti: siamo ciò che esprimiamo
Passando al secondo senso, quello del gusto, il Papa ha commentato l’insegnamento di Gesù: «Ogni albero si riconosce dal suo frutto». In questo caso, i frutti che produciamo sono le nostre parole, che nascono dal cuore e “esprimono ciò che dal cuore sovrabbonda”. Le parole cattive, come quelle violente, false o volgari, sono frutti amari, mentre quelle giuste e oneste “danno sapore” ai nostri dialoghi e alle nostre relazioni. Il Papa ha invitato i fedeli a riflettere sul proprio modo di guardare gli altri e sull’impatto delle parole che usiamo, domandandosi se queste siano “buone” e portatrici di pace.
Riflessioni sulla fragilità e la vicinanza del popolo di Dio
Dal suo letto d’ospedale, il Papa ha condiviso una riflessione personale sulla fragilità che accompagna il suo stato di salute. Ha espresso gratitudine per l’attenzione dei medici e degli operatori sanitari, ma ha anche riconosciuto come in questi momenti di sofferenza si possa percepire la “benedizione” che si nasconde nella debolezza. “In questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore”, ha affermato il Papa, sottolineando come questa condizione gli permetta di sentirsi più vicino ai tanti malati e sofferenti del mondo.
Un appello alla pace e al sostegno della preghiera
Il Papa ha anche voluto ringraziare i fedeli per le preghiere che gli sono arrivate da tutto il mondo. “Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come ‘portato’ e sostenuto da tutto il Popolo di Dio”, ha detto il Papa. In questo contesto di sofferenza, ha rinnovato il suo appello per la pace, soprattutto per la martoriata Ucraina e per altre regioni in conflitto come Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu.
Affidamento a Maria e benedizione Finale
Concludendo, Papa Francesco ha invitato i fedeli a fidarsi della protezione di Maria, nostra Madre, e ha augurato loro una buona domenica. Nonostante le difficoltà, il Papa ha trasmesso un messaggio di speranza, rassicurando i fedeli che, anche nella sofferenza, la forza della preghiera e la vicinanza del Popolo di Dio possono offrire un sostegno fondamentale.