Azione Francescana

News dalla Chiesa

Papa Francesco riappare al Gemelli. Un saluto che commuove il mondo

Dopo 38 giorni di ricovero, il Pontefice si affaccia dal balcone del quinto piano del Policlinico Gemelli per salutare i fedeli. Lacrime, sorrisi e applausi accolgono un gesto carico di umanità e gratitudine. Tra la folla, il toccante incontro con Carmela, la “signora dai fiori gialli”.

Un ritorno atteso con il cuore

“Eccolo, il Papa!”. Tre parole pronunciate con emozione da uno dei tremila fedeli accorsi fin dal mattino nel piazzale del Policlinico Gemelli. È bastata una breve apparizione dal balconcino del quinto piano per accendere l’entusiasmo di una folla che per 38 giorni ha pregato ininterrottamente per la sua guarigione. Con voce flebile, visibilmente provato, Papa Francesco ha salutato, benedetto e mostrato il gesto del pollice alzato, in segno di forza e vicinanza.

L’incontro con Carmela e il potere di un mazzo di fiori

In mezzo alla folla, gli occhi del Papa si sono posati su un volto familiare: Carmela Mancuso, 78 anni, calabrese, in prima fila con un mazzo di fiori gialli. Da più di un mese, ogni giorno, Carmela si reca al Gemelli partendo dalla stazione di San Pietro. “E vedo questa signora con i fiori gialli! È brava!”, ha detto Francesco, riconoscendola. L’emozione di Carmela si è sciolta in lacrime: “Non pensavo di essere così ‘vista’. Gli auguro di guarire subito e tornare come prima tra noi”.

Una piazza, mille storie di affetto

Non solo Carmela. In piazza, medici, infermieri, studenti dell’Università Cattolica, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, fedeli di ogni provenienza. C’è chi ha portato la croce del Giubileo da San Pietro, chi ha innalzato striscioni per la pace, chi come suor Geneviéve, amica del Papa e attivista per i più emarginati, ha espresso tutto il suo affetto: “Non vedevo l’ora che Francesco si facesse vedere e uscisse”.

Dalla finestra dell’ospedale all’icona della Madonna

Dopo il saluto dal balcone, il Papa è uscito in auto dalla struttura, a bordo della consueta Fiat 500L bianca. Destinazione: Basilica di Santa Maria Maggiore, per deporre fiori davanti all’icona della Salus Populi Romani, come fa da sempre dopo ogni viaggio o momento difficile. Il mazzo, simbolo di preghiera e gratitudine, era proprio quello donato da Carmela.

Il rientro a Casa Santa Marta e l’abbraccio della gente

Nel tragitto verso il Vaticano, il Papa ha salutato militari e cittadini, scambiando qualche parola con chi lo attendeva lungo il percorso. A Casa Santa Marta lo accoglie anche Piero Di Domenicantonio, coordinatore de L’Osservatore di Strada, che gli consegna una copia del giornale.

Un grazie ai “buoni samaritani” del Gemelli

Poco prima di salutare i fedeli, il Papa ha incontrato privatamente il personale e i vertici del Gemelli e dell’Università Cattolica. Parole di riconoscenza sono arrivate anche dalla rettrice Elena Beccalli: “Molte persone malate si sono rispecchiate nella sofferenza del Papa. La sua umanità illumina il nostro lavoro”. Un riconoscimento speciale a medici e infermieri che hanno incarnato, con dedizione e professionalità, quella “vocazione alla cura” più volte richiamata dallo stesso Francesco.

Papa Francesco riappare al Gemelli. Un saluto che commuove il mondo

Dopo 38 giorni di ricovero, il Pontefice si affaccia dal balcone del quinto piano del Policlinico Gemelli per salutare i fedeli. Lacrime, sorrisi e applausi accolgono un gesto carico di umanità e gratitudine. Tra la folla, il toccante incontro con Carmela, la “signora dai fiori gialli”.

Un ritorno atteso con il cuore

“Eccolo, il Papa!”. Tre parole pronunciate con emozione da uno dei tremila fedeli accorsi fin dal mattino nel piazzale del Policlinico Gemelli. È bastata una breve apparizione dal balconcino del quinto piano per accendere l’entusiasmo di una folla che per 38 giorni ha pregato ininterrottamente per la sua guarigione. Con voce flebile, visibilmente provato, Papa Francesco ha salutato, benedetto e mostrato il gesto del pollice alzato, in segno di forza e vicinanza.

L’incontro con Carmela e il potere di un mazzo di fiori

In mezzo alla folla, gli occhi del Papa si sono posati su un volto familiare: Carmela Mancuso, 78 anni, calabrese, in prima fila con un mazzo di fiori gialli. Da più di un mese, ogni giorno, Carmela si reca al Gemelli partendo dalla stazione di San Pietro. “E vedo questa signora con i fiori gialli! È brava!”, ha detto Francesco, riconoscendola. L’emozione di Carmela si è sciolta in lacrime: “Non pensavo di essere così ‘vista’. Gli auguro di guarire subito e tornare come prima tra noi”.

Una piazza, mille storie di affetto

Non solo Carmela. In piazza, medici, infermieri, studenti dell’Università Cattolica, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, fedeli di ogni provenienza. C’è chi ha portato la croce del Giubileo da San Pietro, chi ha innalzato striscioni per la pace, chi come suor Geneviéve, amica del Papa e attivista per i più emarginati, ha espresso tutto il suo affetto: “Non vedevo l’ora che Francesco si facesse vedere e uscisse”.

Dalla finestra dell’ospedale all’icona della Madonna

Dopo il saluto dal balcone, il Papa è uscito in auto dalla struttura, a bordo della consueta Fiat 500L bianca. Destinazione: Basilica di Santa Maria Maggiore, per deporre fiori davanti all’icona della Salus Populi Romani, come fa da sempre dopo ogni viaggio o momento difficile. Il mazzo, simbolo di preghiera e gratitudine, era proprio quello donato da Carmela.

Il rientro a Casa Santa Marta e l’abbraccio della gente

Nel tragitto verso il Vaticano, il Papa ha salutato militari e cittadini, scambiando qualche parola con chi lo attendeva lungo il percorso. A Casa Santa Marta lo accoglie anche Piero Di Domenicantonio, coordinatore de L’Osservatore di Strada, che gli consegna una copia del giornale.

Un grazie ai “buoni samaritani” del Gemelli

Poco prima di salutare i fedeli, il Papa ha incontrato privatamente il personale e i vertici del Gemelli e dell’Università Cattolica. Parole di riconoscenza sono arrivate anche dalla rettrice Elena Beccalli: “Molte persone malate si sono rispecchiate nella sofferenza del Papa. La sua umanità illumina il nostro lavoro”. Un riconoscimento speciale a medici e infermieri che hanno incarnato, con dedizione e professionalità, quella “vocazione alla cura” più volte richiamata dallo stesso Francesco.

Cerca