Azione Francescana

AttualitàNews dalla Chiesa

L’Udienza Papale: Un Viaggio di Fede e Unità dalla Mongolia al Cuore dell’Umanità

Durante l’udienza di oggi, il Papa ha condiviso i dettagli del suo recente viaggio in Mongolia, sottolineando la portata globale della Chiesa Cattolica e la sua capacità di “inculturarsi” in diverse comunità. Ha anche riflettuto sulla spiritualità mongola e sugli insegnamenti che possiamo trarre da una cultura così diversa.Il Pontefice ha iniziato parlando del perché abbia scelto di visitare un Paese con una comunità cattolica relativamente piccola. Ha detto che è nelle aree lontane dai riflettori che spesso si trovano i segni della presenza di Dio. Citando il profeta Samuele, ha sottolineato che Dio guarda al cuore, non alle apparenze. In Mongolia, egli ha trovato una Chiesa “umile ma lieta”, rivelando una presenza di Dio genuina e profonda.
Il successore di Pietro ha elogiato la Chiesa mongola per la sua universalità incarnata. Ha spiegato che il termine “cattolico” significa “universale”, ma non in un senso che omologa. La Chiesa in Mongolia, infatti, è un esempio perfetto di come l’universalità possa prendere forma attraverso l’inculturazione, rispettando e integrando i costumi e le tradizioni locali nel suo ministero.
Fondata circa trent’anni fa da appassionati missionari stranieri, la Chiesa mongola è un esempio vivente di zelo apostolico. Tali missionari hanno imparato una lingua difficile e hanno creato una comunità veramente cattolica in un contesto culturale molto diverso. Essi sono un esempio di “inculturazione” in azione, avendo adottato tale cultura per diffondere il Vangelo.
Papa Francesco ha anche inaugurato la “Casa della Misericordia”, la prima opera caritativa della Chiesa mongola. Tale casa è una manifestazione fisica della missione della Chiesa, ovvero quella di essere un “luogo aperto, luogo accogliente”, dove si manifesta la misericordia di Dio.
Inoltre, ha espresso gratitudine per l’incontro interreligioso ed ecumenico tenuto durante la sua visita. Ha elogiato la profonda spiritualità buddista della Mongolia e ha sottolineato l’importanza di riconoscere il bene in tutte le religioni e culture.
Concludendo, ha ribadito che il suo viaggio in Mongolia è stato benefico non solo per lui ma anche per la Chiesa nel suo insieme. Ha esortato tutti ad “allargare i confini del nostro sguardo”, imparando dalla saggezza e dalla spiritualità delle diverse culture. Solo attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del bene negli altri – ha detto – possiamo costruire un futuro comune.
L’udienza di oggi è stata una celebrazione della diversità e dell’universalità della Chiesa Cattolica, così come un invito ad approfondire il nostro dialogo interculturale e interreligioso. Il messaggio del Papa è chiaro: la Chiesa è per tutti, e ognuno di noi ha qualcosa da imparare dai nostri fratelli e sorelle di diverse culture e fedi.

L’Udienza Papale: Un Viaggio di Fede e Unità dalla Mongolia al Cuore dell’Umanità

Durante l’udienza di oggi, il Papa ha condiviso i dettagli del suo recente viaggio in Mongolia, sottolineando la portata globale della Chiesa Cattolica e la sua capacità di “inculturarsi” in diverse comunità. Ha anche riflettuto sulla spiritualità mongola e sugli insegnamenti che possiamo trarre da una cultura così diversa.Il Pontefice ha iniziato parlando del perché abbia scelto di visitare un Paese con una comunità cattolica relativamente piccola. Ha detto che è nelle aree lontane dai riflettori che spesso si trovano i segni della presenza di Dio. Citando il profeta Samuele, ha sottolineato che Dio guarda al cuore, non alle apparenze. In Mongolia, egli ha trovato una Chiesa “umile ma lieta”, rivelando una presenza di Dio genuina e profonda.
Il successore di Pietro ha elogiato la Chiesa mongola per la sua universalità incarnata. Ha spiegato che il termine “cattolico” significa “universale”, ma non in un senso che omologa. La Chiesa in Mongolia, infatti, è un esempio perfetto di come l’universalità possa prendere forma attraverso l’inculturazione, rispettando e integrando i costumi e le tradizioni locali nel suo ministero.
Fondata circa trent’anni fa da appassionati missionari stranieri, la Chiesa mongola è un esempio vivente di zelo apostolico. Tali missionari hanno imparato una lingua difficile e hanno creato una comunità veramente cattolica in un contesto culturale molto diverso. Essi sono un esempio di “inculturazione” in azione, avendo adottato tale cultura per diffondere il Vangelo.
Papa Francesco ha anche inaugurato la “Casa della Misericordia”, la prima opera caritativa della Chiesa mongola. Tale casa è una manifestazione fisica della missione della Chiesa, ovvero quella di essere un “luogo aperto, luogo accogliente”, dove si manifesta la misericordia di Dio.
Inoltre, ha espresso gratitudine per l’incontro interreligioso ed ecumenico tenuto durante la sua visita. Ha elogiato la profonda spiritualità buddista della Mongolia e ha sottolineato l’importanza di riconoscere il bene in tutte le religioni e culture.
Concludendo, ha ribadito che il suo viaggio in Mongolia è stato benefico non solo per lui ma anche per la Chiesa nel suo insieme. Ha esortato tutti ad “allargare i confini del nostro sguardo”, imparando dalla saggezza e dalla spiritualità delle diverse culture. Solo attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del bene negli altri – ha detto – possiamo costruire un futuro comune.
L’udienza di oggi è stata una celebrazione della diversità e dell’universalità della Chiesa Cattolica, così come un invito ad approfondire il nostro dialogo interculturale e interreligioso. Il messaggio del Papa è chiaro: la Chiesa è per tutti, e ognuno di noi ha qualcosa da imparare dai nostri fratelli e sorelle di diverse culture e fedi.

Cerca