Città del Vaticano. Durante l’udienza odierna, Papa Francesco ha focalizzato la sua catechesi sulla passione per l’evangelizzazione e lo zelo apostolico, attraverso la figura emblematica di San Daniele Comboni. Il messaggio del Pontefice risuona come un appello alla responsabilità e all’amore, sollecitando i credenti a seguire l’esempio di Comboni e a lavorare per liberare il mondo dalla schiavitù in tutte le sue forme.
San Daniele Comboni è stato uno dei missionari più ferventi per l’Africa. Di lui, il Papa ha ricordato le parole scritte a proposito dei popoli africani: “Si sono impadroniti del mio cuore che vive soltanto per loro.” Le parole di San Daniele riflettono l’innamoramento per Dio e l’umanità che guidava il suo servizio missionario.
Comboni operava in un contesto segnato dalla schiavitù e dall’oppressione, denunciando coraggiosamente questi mali e cercando di instaurare una nuova dignità tra i popoli africani. Papa Francesco sottolinea che, sebbene la schiavitù possa sembrare un problema del passato, la realtà è ben diversa. Oggi, l’Africa è ancora tormentata da conflitti e da forme moderne di schiavitù e colonialismo economico.
Dopo aver dovuto lasciare l’Africa per ragioni di salute, San Daniele Comboni tornò con una nuova visione per la missione: “Salvare l’Africa con l’Africa.” Papa Francesco elogia questa intuizione, che promuove l’evangelizzazione attraverso l’empowerment delle comunità locali piuttosto che l’imposizione di modelli esterni.
Per San Daniele, la vera forza di ogni missione evangelica è la carità. Egli era convinto che l’amore autentico per Cristo si manifesta attraverso l’amore per il prossimo e che è questo amore a rendere efficace l’azione missionaria. “Quando si ama davvero Cristo, allora sono dolcezze le privazioni, i patimenti e il martirio,” scrisse.
La missione di Comboni non è stata mai un’azione isolata, ma sempre realizzata in comunione con la Chiesa. Il Papa richiama l’attenzione sull’importanza di lavorare insieme, in modo coeso e comunitario, per affrontare le sfide della missione.
L’udienza del Papa di oggi serve come promemoria potente del nostro dovere, come cristiani, di amare incondizionatamente e di lottare contro ogni forma di schiavitù e oppressione. È un invito a non dimenticare i “crocifissi della storia” e a lavorare incessantemente per portare la giustizia e la dignità in ogni angolo del mondo. Attraverso l’esempio di San Daniele Comboni, siamo chiamati ad essere santi e capaci, alimentati dalla carità e guidati dall’amore di Cristo.