Città del Vaticano. Oggi 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi, nella magnifica cornice di Piazza San Pietro, il Papa ha dato il via all’assemblea generale del Sinodo dei Vescovi, focalizzandosi sulla sinodalità della Chiesa. In un fervente tentativo di chiarire il concetto, Papa Francesco ha sottolineato: “Il Sinodo non è un parlamento”.
Durante la messa d’apertura, con la presenza dei nuovi cardinali e del Collegio cardinalizio, il Papa ha messo in evidenza la differenza tra la visione sinodale e quella parlamentare. L’enfasi è stata posta sul fatto che le decisioni e le direzioni prese durante il Sinodo non devono essere influenzate da strategie umane, calcoli politici o battaglie ideologiche. Piuttosto, il vero protagonista deve essere lo Spirito Santo.
La visione del Papa per la Chiesa è chiara e determinata: una Chiesa che, nonostante le turbolenze del tempo presente, non si lascia dettare dall’agenda del mondo, ma si concentra sul suo compito primario di mettere Dio al centro. L’obiettivo è quello di essere una Chiesa unita, fraterna e accogliente, con porte aperte a tutti.
Rispetto alle tentazioni che la Chiesa può affrontare, Francesco avverte contro l’essere rigidi, tiepidi o stanchi. Guardando al santo di Assisi, il Papa sottolinea l’importanza della “spogliazione”, del rinnovamento interiore e esteriore, sia per gli individui che per le istituzioni. Questo rinnovamento è essenziale poiché la Chiesa è un popolo di peccatori perdonati e ha sempre bisogno di purificazione.
Nel pomeriggio urante la prima congregazione generale nella Sala Nevi, il Papa ha approfondito ulteriormente questi concetti, sottolineando la natura spirituale del Sinodo, contrapposta a una visione polarizzata o politica. Questo Sinodo è particolarmente storico poiché, per la prima volta, laici e donne hanno diritto di voto.
Francesco ha ricordato l’importanza e la rilevanza del tema della sinodalità, evidenziando un sondaggio post-Sinodo sull’Amazzonia in cui la “sinodalità” era al secondo posto tra le preferenze. Questo riflette un desiderio globale di riflessione sulla sinodalità, riconosciuto e condiviso dai vescovi di tutto il mondo.
Mentre inizia questo importante capitolo per la Chiesa, il Papa ha esclamato con speranza e ottimismo: “Oggi possiamo arrivare a questo sinodo sulla sinodalità. Non è facile, ma è bello, è molto bello”. Con questo spirito di riflessione e rinnovamento, la Chiesa si imbarca in un viaggio verso una maggiore comprensione e realizzazione della sua missione nel mondo moderno.