Città del Vaticano. Nell’Angelus di oggi, Papa Francesco ha rivolto la sua attenzione al Vangelo del giorno, che presenta l’incontro di Gesù con i primi discepoli, descritto nel Vangelo di Giovanni (Gv 1,35-42). Questo episodio ha ispirato il Pontefice a invitarci a riflettere sul nostro primo incontro con Gesù e sulla nostra vita da discepoli.
Il Papa ci ha spinto a fare memoria del nostro primo incontro con Gesù, che può essere avvenuto in diversi momenti della nostra vita, sia da bambini, adolescenti, giovani o adulti. Ci ha chiesto di porci la domanda: “Quando ho incontrato Gesù per la prima volta?” Questa semplice domanda ci invita a ricordare il momento in cui la nostra fede ha avuto inizio e il nostro cuore si è aperto al Signore. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di questo ricordo e di come esso possa rinnovare la gioia di seguirlo. Ha poi proposto tre verbi chiave che emergono dal Vangelo di oggi: cercare, dimorare e annunciare.
Il primo verbo, “cercare”, fa riferimento ai due discepoli che iniziarono a seguire Gesù grazie alla testimonianza del Battista. Gesù li invitò a guardarsi dentro e a interrogarsi sui desideri che portavano nel cuore. “Cosa stai cercando?”, chiese loro. Papa Francesco ha sottolineato che il Signore non cerca proseliti superficiali, ma desidera persone che si interrogano e si lasciano interpellare dalla sua Parola. Per essere discepoli di Gesù, dobbiamo prima di tutto cercarlo con un cuore aperto e desideroso.
Il secondo verbo, “dimorare”, si riferisce al desiderio profondo dei discepoli di stare con Gesù, di parlare con Lui, di ascoltarlo. Quando chiesero a Gesù: “Dove dimori?”, Lui rispose: “Venite e vedrete”. Il Papa ha sottolineato che la fede non è una teoria, ma un incontro, un andare a vedere dove abita il Signore e dimorare con Lui.
Infine, il terzo verbo, “annunciare”, ci ricorda che dopo aver cercato Gesù e dimorato con Lui, dobbiamo condividere la gioia di questo incontro con gli altri. Papa Francesco ha evidenziato come il primo incontro con Gesù sia un’esperienza così intensa che i due discepoli ne ricordarono per sempre l’ora. I loro cuori erano così pieni di gioia che sentirono il desiderio di condividerlo con gli altri. Uno dei due, Andrea, portò suo fratello Pietro da Gesù.
In conclusione, Papa Francesco ci ha esortato a fare memoria del nostro primo incontro con il Signore, a cercarlo con un cuore aperto, a dimorare con Lui nella preghiera e nel silenzio, e a sentire il desiderio di annunciare la bellezza di questo incontro agli altri. Questo messaggio ci invita a riflettere sulla nostra vita da discepoli e a rinnovare il nostro impegno nel seguire Gesù con gioia e passione.