Città del Vaticano – Questa mattina, nella cornice di Piazza San Pietro, Papa Francesco ha canonizzato quattordici nuovi santi: undici martiri di Damasco (di cui otto frati minori), Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis ed Elena Guerra. Si tratta di figure che hanno vissuto con straordinaria intensità il Vangelo, incarnando il messaggio di servizio e dedizione che Gesù ha insegnato.
Gesù ci accompagna nel discernimeto
Nel corso dell’omelia, il Pontefice ha riflettuto sul Vangelo del giorno, mettendo in evidenza l’importanza del discernimento, un tema centrale della sua predicazione. “Gesù ci aiuta a fare discernimento”, ha affermato Francesco, spiegando come il Signore, attraverso i suoi dialoghi con i discepoli, porti alla luce le loro aspirazioni più profonde, spesso segnate da ambizioni mondane. Gesù, tuttavia, ribalta queste aspettative: non è il Messia potente che i discepoli speravano, ma un Dio di amore che si fa servo, abbassandosi per sollevare gli ultimi. Il Papa ha spiegato che la grandezza, secondo Gesù, non risiede nel potere o nel dominio, ma nel servizio e nell’amore per gli altri. “Vince non chi domina, ma chi serve per amore”, ha sottolineato il Pontefice, invitando i fedeli a seguire questo esempio radicale. “Chi vuole essere grande, impari a servire, prendendo esempio da Cristo che si è fatto ultimo per rendere gli ultimi primi”.
Nell’omelia, Papa Francesco ha anche insistito sul fatto che questo messaggio di servizio spesso appare difficile da comprendere, oggi come ai tempi dei discepoli. Eppure, accogliendo l’amore trasformante di Cristo, possiamo imparare a vivere secondo “lo stile di Dio”, basato su tre parole essenziali: vicinanza, compassione e tenerezza. “Il servizio non nasce dall’aspirazione al potere, ma dall’amore”, ha detto Francesco, sottolineando che l’amore autentico è senza confini, non calcola il profitto e si dona interamente.
I santi sono testimoni da imitare
Il Papa ha definito i nuovi santi, definendoli esempi concreti di questo stile di vita cristiano. Fra Manuel Ruiz Lopez e i suoi compagni martiri sono stati citati come testimoni di una fede incrollabile, che li ha portati a sacrificare la propria vita per il Vangelo. Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari della Consolata, ha dedicato la sua esistenza alla diffusione del messaggio cristiano con straordinaria passione apostolica. Suor Marie-Léonie Paradis e suor Elena Guerra, entrambe impegnate in opere di carità e spiritualità, hanno incarnato con la loro vita il servizio disinteressato al prossimo.
“Questi santi sono modelli di una vita vissuta al servizio degli altri”, ha dichiarato Francesco, evidenziando come la loro fede non fosse orientata alla ricerca del potere o del prestigio, ma animata da una dedizione totale al bene comune. Hanno dimostrato creatività nell’affrontare le difficoltà, una forza salda nelle prove e una generosità inesauribile, fino all’ultimo respiro.
Nel concludere la sua omelia, il Papa ha esortato i fedeli a lasciarsi ispirare dall’esempio di questi nuovi santi. “La loro vita ci mostra che il vero cristianesimo non è accumulare potere o cercare riconoscimenti, ma servire con amore, con umiltà, e senza calcoli”. Il servizio, ha ribadito Francesco, è la via maestra per ogni cristiano.