Azione Francescana

News dall'Ordine

Giornata mondiale della Vita Consacrata, 2025

Città del Vaticano. Il 1° febbraio nella Basilica di San Pietro sono stati celebrati i primi vespri della Festa della Presentazione del Signore, Giornata Mondiale della Vita Consacrata nell’ambito del Giubileo della Speranza. I vespri sono stati presieduti da Papa Francesco che si è rivolto ai consacrati dicendo: « in un contesto liturgico caratterizzato dal simbolo della luce. E tutti voi, sorelle e fratelli che avete scelto la via dei consigli evangelici, vi siete consacrati, come “Sposa davanti allo Sposo […] avvolta dalla sua luce”.

Il Santo Padre ha proseguito la sua omelia riflettendo sui voti religiosi come tre aspetti che aiutano ad essere portatori di “luce” per il mondo attuale. Sulla povertà, ha spiegato che ha “le sue radici nella vita stessa di Dio, eterno e totale dono reciproco del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, sottolineando che la persona consacrata deve essere “portatrice di benedizione” attraverso l’uso libero e generoso di tutte le cose. 
Affrontando la castità, il Pontefice ha avvertito sulle sfide in “un mondo spesso segnato da forme distorte di affettività”, dove prevale “il principio del ‘ciò che mi piace'”. Il Papa ha evidenziato che la castità consacrata offre “una via di guarigione dal male dell’isolamento, nell’esercizio di un modo di amare libero e liberante”. 
L’obbedienza l’ha presentata come un “antidoto” all’individualismo solitario, sottolineando l’importanza di “ascoltarci prima di rispondere” e di “accogliere la parola dell’altro come un messaggio, come un tesoro”.

Il Santo Padre ha concluso enfatizzando l’importanza del “ritorno alle origini”, non “come tornare a un museo”, ma come un ritorno a Cristo, ricordando che ” noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione” e che il rinnovamento si realizza “davanti al Tabernacolo, in adorazione”.

Il 2 febbraio, nella Chiesa Santa Maria Mediatrice, i frati della Curia generale hanno celebrato la Festa della Presentazione del Signore con una Eucaristia presieduta da Fr. Massimo Fusarelli. La celebrazione è iniziata con la benedizione della luce, dove il Ministro generale, ricordando che stiamo celebrando il Giubileo, ha invitato ad essere uomini di attesa e speranza. Durante l’omelia, parlando della figura di Simeone, ha sottolineato che questi ha lo Spirito Santo su di lui: “Così, Simeone è segno del resto d’Israele fedele che cammina alla ricerca del Signore”. Ha anche invitato i presenti a che, come Simeone, attendano la consolazione del Signore. Al termine della sua omelia, ha felicitato i frati e le religiose presenti, così come tutti i religiosi e le persone che hanno consacrato la loro vita al servizio del Signore.

Giornata mondiale della Vita Consacrata, 2025

Città del Vaticano. Il 1° febbraio nella Basilica di San Pietro sono stati celebrati i primi vespri della Festa della Presentazione del Signore, Giornata Mondiale della Vita Consacrata nell’ambito del Giubileo della Speranza. I vespri sono stati presieduti da Papa Francesco che si è rivolto ai consacrati dicendo: « in un contesto liturgico caratterizzato dal simbolo della luce. E tutti voi, sorelle e fratelli che avete scelto la via dei consigli evangelici, vi siete consacrati, come “Sposa davanti allo Sposo […] avvolta dalla sua luce”.

Il Santo Padre ha proseguito la sua omelia riflettendo sui voti religiosi come tre aspetti che aiutano ad essere portatori di “luce” per il mondo attuale. Sulla povertà, ha spiegato che ha “le sue radici nella vita stessa di Dio, eterno e totale dono reciproco del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, sottolineando che la persona consacrata deve essere “portatrice di benedizione” attraverso l’uso libero e generoso di tutte le cose. 
Affrontando la castità, il Pontefice ha avvertito sulle sfide in “un mondo spesso segnato da forme distorte di affettività”, dove prevale “il principio del ‘ciò che mi piace'”. Il Papa ha evidenziato che la castità consacrata offre “una via di guarigione dal male dell’isolamento, nell’esercizio di un modo di amare libero e liberante”. 
L’obbedienza l’ha presentata come un “antidoto” all’individualismo solitario, sottolineando l’importanza di “ascoltarci prima di rispondere” e di “accogliere la parola dell’altro come un messaggio, come un tesoro”.

Il Santo Padre ha concluso enfatizzando l’importanza del “ritorno alle origini”, non “come tornare a un museo”, ma come un ritorno a Cristo, ricordando che ” noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione” e che il rinnovamento si realizza “davanti al Tabernacolo, in adorazione”.

Il 2 febbraio, nella Chiesa Santa Maria Mediatrice, i frati della Curia generale hanno celebrato la Festa della Presentazione del Signore con una Eucaristia presieduta da Fr. Massimo Fusarelli. La celebrazione è iniziata con la benedizione della luce, dove il Ministro generale, ricordando che stiamo celebrando il Giubileo, ha invitato ad essere uomini di attesa e speranza. Durante l’omelia, parlando della figura di Simeone, ha sottolineato che questi ha lo Spirito Santo su di lui: “Così, Simeone è segno del resto d’Israele fedele che cammina alla ricerca del Signore”. Ha anche invitato i presenti a che, come Simeone, attendano la consolazione del Signore. Al termine della sua omelia, ha felicitato i frati e le religiose presenti, così come tutti i religiosi e le persone che hanno consacrato la loro vita al servizio del Signore.

Cerca