È stato davvero un momento di grazia quello che i giovani della pastorale giovanile della nostra Provincia hanno vissuto lo scorso 26 novembre presso la Basilica della Madonna del Pozzo in Capurso. Questa serata ha segnato l’inizio anche per la nostra Provincia religiosa di un nuovo cammino, quello della pastorale giovanile, nato dal confronto costruttivo di tutti i frati durante lo scorso capitolo provinciale e dedicato all’accompagnamento e all’animazione delle giovani generazioni. Proprio loro sono stati i protagonisti della serata che si è svolta a Capurso. Raccolti sotto lo sguardo materno della Vergine Maria, hanno accolto la reliquia di un santo, di un giovane che prima di loro li ha preceduti nel cammino di fede e si è contraddistinto in modo speciale per il modo in cui ha saputo incarnare il Vangelo di Gesù Cristo nella sua vita: Carlo Acutis.
Nato a Londra il 3 maggio 1991 in una famiglia dell’alta borghesia di Torino, vissuto a Milano e morto a poco più di quindici anni, Carlo era un giovane come tanti altri e come tanti suoi coetanei nutriva diverse passioni, e tra queste spiccava specialmente l’informatica: era capace di realizzare siti web pur non avendo fatto un percorso di studi ma semplicemente attraverso la sua forza di volontà nell’apprendere concetti mediante manuali e testi specifici. Internet e i pc altro non erano che strumenti preziosi che il beato Carlo utilizzata per diffondere sempre di più il messaggio di pace del Vangelo. Per questo motivo, a seguito della sua beatificazione, è stato indicato come possibile futuro patrono di Internet e dei social media.
Carlo inoltre nutriva una forte fede cattolica, una fede che permeava ogni aspetto della sua vita. Il suo spiccato rapporto con Gesù lo portò a ricevere prima del tempo il sacramento della Comunione per le mani di un sacerdote che già all’età di sette anni lo riteneva maturo abbastanza nella fede per accedere a questo grande dono. Era proprio l’eucarestia la realtà verso cui Carlo Acutis aveva una forte devozione tanto da arrivare a definirla «la sua autostrada per il cielo».
La grande fede che caratterizzava questo ragazzo era accompagnata anche da una profonda e concreta carità verso il prossimo, in particolar modo verso i poveri e gli ultimi. Gli episodi che si annoverano in merito al giovane Carlo sono tantissimi: tra questi si racconta come era solito aiutare la sua domestica nello sbrigare le faccende domestiche affinché potesse terminare quanto prima le sue mansioni e poter ritornare così in breve tempo dalla sua famiglia. Si racconta inoltre come era solito devolvere gran parte della paghetta dei suoi genitori a favore delle persone più povere affinché potessero comprarsi ciò di cui avevano bisogno.
Tuttavia, all’età di soli quindici anni Carlo viene colpito improvvisamente da una leucemia fulminante che lo porterà alla morte il 12 ottobre del 2006 nell’arco di soli tre giorni.
«Tutti noi nasciamo originali ma molti muoiono fotocopie». Questa era una delle frasi che Carlo soleva ripetere più volte. Nascere e vivere da originali. Ed è stato proprio questo il messaggio che Carlo ha voluto lasciare in questa serata ai nostri giovani. Non accontentarsi di imitare gli altri, non diventare fotocopie, replicando modi di vivere e atteggiamenti di persone più o meno famose ma che privano della propria unicità e bellezza. Vivere da originali invece, vuol dire diventare pienamente sé stessi secondo quel progetto amorevole che Dio ha per ciascun uomo. Allora si è veramente felici, si vive la vita eterna, la vita in pienezza.
Culmine della celebrazione è stata l’intronizzazione della reliquia del beato Carlo. Una piccola ciocca dei capelli è stata donata dalla postulazione della diocesi di Assisi alla nostra Provincia religiosa che accompagnerà tutti i prossimi eventi della pastorale giovanile; incastonata all’interno di un reliquiario realizzato da fra Giovanni Novielli, la sua forma riprende la santissima eucarestia, sacramento a cui il beato Carlo è stato molto legato.
Al termine della preghiera è stato presentato ufficialmente il programma degli eventi della pastorale giovanile, in particolar modo il ciclo di catechesi itineranti che avranno luogo durante i tempi forti di avvento e quaresima presso i vari conventi della nostra Provincia. La serata si è conclusa con un momento di condivisione e agape fraterna all’interno delle sale del Santuario.
Allo sguardo materno della Vergine Maria e alla protezione del beato Carlo Acutis vogliamo affidare tutti frati e le religiose a cui è stato chiesto di svolgere il servizio delicato di accompagnamento delle giovani generazioni perché possano vivere quanto loro chiesto secondo il cuore di Dio. Infine, vogliamo pregare soprattutto per la vita di tutti i nostri giovani, in particolare per il loro futuro, i loro desideri, sogni, aspirazioni affinché possano trovare piena realizzazione secondo la volontà di Dio, sì da compiere scelte radicali e coraggiose e gustare così quel dono grande che è la vita eterna, la vita in pienezza, la vita che vale la pena di essere vissuta.
Di Fabrizio Montrone OFM